venerdì 1 dicembre 2017

Roma, matrimoni precoci: i dubbi sulla ricerca nelle baraccopoli

Sulla stampa quotidiana è apparso un ennesimo grido di allarme che riguarda le Comunità rom e sinte. Da una ricerca condotta dall’Associazione 21 luglio emerge un dato “choc”: il tasso dei matrimoni precoci nelle baraccopoli romane raggiunge il 77 per cento e supera il record mondiale del Niger. Una manna per chi non aspettava altro per riprendere il refrain dell’inciviltà, della irriducibilità all’integrazione delle Comunità rom con tutto quello che ne consegue, anche se la ricerca stranamente non nomina i rom. Perché allora parlare di rom, per acutezza investigativa dei giornalisti o per ipocrisia dei ricercatori?

A parte questo è utile una riflessione sui dati e sulla metodologia per una lettura meno strumentale e sensionalizzante dei risultati e dei limiti di questa ricerca. Con una premessa. Noi conosciamo il problema dei matrimoni precoci nelle comunità rom e sinte, conosciamo la sua complessità e anche l’evoluzione positiva che ha avuto negli ultimi anni, quindi non vogliamo nascondere la polvere sotto il tappeto ma vogliamo evitare il solito gioco di portare acqua al pregiudizio e alla discriminazione.

Venendo alla ricerca ci limitiamo a due osservazioni sulla ricerca.


1. Il paragone traumatizzante con il Niger, che non è più grazie a questa ricerca il Paese con il più alto tasso di matrimoni precoci al mondo, è profondamente scorretto perché basato su una scala incomparabile. Non sono comparabili dal punto di vista scientifico e sociologico, se non per suscitare clamore, i dati delle baraccopoli di Roma con i dati di una nazione come il Niger (sarebbe come comparare un cesto di mele con un camion di mattoni).

2. Il dato sensazionale del 77% di matrimoni precoci è il risultato della ricerca su 142 individui. Di questi il 50% sono minorenni. Di questi 50% il 72% da 16 a 17 anni e il 28% da 12 a 15 anni.

L’indagine riguarda 71 matrimoni negli ultimi due anni. Non abbiamo capito quindi il 77% di cosa? Qual è l’unità di analisi: l’individuo o il matrimonio? Se prendiamo il dato sull’individuo risulta che il 50%, cioè 70 persone si sposano prima dei 18 anni e che di questo 50% il 72%, cioè 50 persone, si sposa tra 16 e 17 anni, e il 28%, cioè 20 persone, si sposa tra i 12 e i 15 anni. Ma, comunque, sia il dato percentuale sia quello numerico risultano da un campione troppo basso per essere una base di campionamento sufficiente. Le percentuali che ne risultano non sono statisticamente rappresentative con numeri così bassi anche solo delle baraccopoli romane (ho tre polli e in un anno diventano 9 e ho una percentuale di crescita del 300%, però i polli rimangono sempre e solo 9, un dato statisticamente irrilevante nell’economia avicola).

Infine, su un terreno così esposto alla strumentalizzazione ci si attenderebbe maggiore avvedutezza dai mezzi d’informazione e forse anche da chi conduce ricerche per dare un contributo a superare la marginalità sociale di una parte delle Comunità rom e sinte. Questo significa che vogliamo evitare il sensazionalismo stigmatizzante che non porta certo a contrastare le campagne di odio e il diffuso pregiudizio. Per questo ci domandiamo qual è il fine della ricerca?, e perché non si è pensato su un tema così delicato e con una molteplicità di variabili da considerare nell’analisi (contesti di vita, sociali, economiche, demografiche e culturali), perché non si è pensato a coinvolgere e confrontarsi con le associazioni rom e sinte?

Chiediamo pubblicamente a chi ha condotto la ricerca e a chi l’ha finanziato di spiegarci qual è la strategia e qual è il fine ultimo di una mancanza di accuratezza scientifica e di mancanza di oculatezza politica come questa?

Alleanza Romanì, Federazione Federarte Rom, Federazione Rom e Sinti Insieme, Associazione Romano Glaso, Associazione nazionale Them Romanò, Associazione Nevo Drom, Associazione New Romalen, Associazione Sinti italiani Prato, Associazione Stay Human, Accademia europea d’arte romanì, Associazione FutuRom, Associazione Upre Roma, Cooperativa Romano Drom, Amici del beato Zefferino, Associazione Romano Krlo, Museo del viaggio Fabrizio De Andre, Associazione Liberi, Associazione Sucar Drom, Associazione Roma Onlus, Cooperativa Roma Roma e Associazione Sinti Project International, Moni Ovadia

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