mercoledì 20 giugno 2018

Sucar Drom: «Pronti a impugnazioni e diffide»

«Pronti a impugnare qualsiasi provvedimento e a diffidare le autorità locali dall'attuare azioni anticostituzionali»: così risponde alla schedatura dei rom annunciata dal ministro Salvini, Carlo Berini, presidente dell'associazione Sucar Drom la cui mission è il riconoscimento dei pieni diritti di cittadinanza delle minoranze nazionali ed europee Sinte e Rom.

«Mi dispiace che il ministro Salvini - dichiara Berini - inizi a preoccuparsi delle problematiche della minoranza linguistica Sinta e Rom con la stessa modalità del suo predecessore della Lega Nord Maroni». Il precedente risale all'estate del 2008: l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni varò un pacchetto sicurezza che prevedeva l'identificazione di tutti i nomadi presenti in Italia. «Maroni - prosegue Berini - lanciò un censimento della presenza di Rom e Sinti in Italia ma non potè attivarlo perché era contrario al dettato costituzionale».


L'iniziativa suscitò le critiche dell'Unione Europea e dell'Onu, il Tar del Lazio nel 2009 ritenne illegittimo il decreto in riferimento all'identificazione delle persone, il Consiglio di Stato definì insussistente una emergenza nomadi in Italia, presupposto su cui si basava l'intervento di Maroni, «e infine è stata la Cassazione a bocciarlo dichiarandolo illegittimo e discriminatorio» prosegue il presidente di Sucar Drom che consiglia a Salvini di «leggersi i dati del ministero dell'Interno sulla presenza delle minoranze linguistiche Rom e Sinte nelle aree comunali e le stime sulle presenze in terreni o strutture non pubbliche, per lo più concentrate a Milano, Roma, Napoli, Torino, Cosenza».

Insomma i dati ci sono già, basta cercarli. «Se vuole - aggiunge ancora Berini - posso dirglieli io: in Italia ci sono meno di 100mila presenze, nel 2008 nei campi delle aree comunali tra Milano, Roma e tutta la Campania sono state censite 12.400 persone, numeri ben lontani dai dati che parlavano di oltre 40mila persone. Ci sono tra le 20mila e le 25mila persone nelle aree comunali mentre altri vivono o in aree di proprietà privata o in alloggi pubblici. Dispiace che Salvini non abbia imparato la lezione di Maroni, dopo di allora non solo non sono stati chiusi i campi ma ne hanno fatti di ancora più grandi peggiorando la situazione delle miniranze che ci vivono».

L'appello di Sucar Drom è che il ministro Salvini incontri le organizzazioni nell'organismo costituito presso la presidenza del Consiglio la piattaforma nazionale Rom e Sinti: «Come nel 2008 impugnammo gli atti del ministro Maroni, siamo pronti a fare altrettanto con qualsiasi altro provvedimento e per questo abbiamo già iniziato a lavorare in coordinamento con l'associazione nazionale per gli studi giuridici sull'immigrazione».

19 maggio 2018, M.V., Gazzetta di Mantova, pagina 2


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