mercoledì 26 settembre 2007

Roma, le stranezze della giustizia italiana

L'uomo arrestato la notte del 20 settembre 2007 dai carabinieri in seguito all'assalto all’insediamento di Rom rumeni alla periferia di Roma è stato condannato a otto mesi in un processo per direttissima, tenuto il 21 settembre.
Quella notte una quarantina di persone armate di bottiglie molotov e bastoni hanno assaltato i Rom che vivono in Via Cicogna, nella zona di ponte Mammolo (Roma est).
I carabinieri sono intervenuti in seguito ad una segnalazione da parte dei Rom che vivono nell’insediamento adiacente e hanno messo in fuga i violenti senza alcuno scontro e riuscendo ad arrestare l'uomo condannato. È da sottolineare che le famiglie rom in via Cicogna già alcuni giorni prima avevano subito un’attacco con bottiglie incendiarie.
F. L., il pregiudicato condannato, sconterà la pena ai domiciliari perché ammalato. Le accuse erano di resistenza a pubblico ufficiale, detenzione di arma bianca e di oggetti atti ad offendere. Noi di sucardrom ci chiediamo: perchè i magistrati non hanno contestato a F. L. il reato di discriminazione razziale e quello di tentata strage?

Nessun commento: