martedì 20 maggio 2008

Roma, Alemanno non è l'uomo nero

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ieri ha dichiarato: «vengo dal Casilino 900, dove questa mattina ho dato una prima occhiata alla situazione: venendo qui al Circolo Canottieri Aniene mi sembra di passare da una città all'altra. Non ci sono parole per descrivere quello che ho visto».
Il sindaco ha proseguito affermando che «neanche nei campi profughi palestinesi, neanche in Nepal o nelle zone più estreme del terzo mondo ho visto cose del genere, in un campo che è tra l'altro tra quelli autorizzati».
Alemanno ha ribadito che «serve un grande impegno affinchè Roma non diventi una città divisa in due, in modo così profondo: bisogna lavorare - ha concluso - per arrivare ad un livello medio di vivibilità in tutta la città ». Per il sindaco della capitale «a Roma da un lato c'è troppa mondanità e dall'altro troppo degrado: dobbiamo ricongiungere queste due realtà e ridurre la distanza».
«È stata una visita a sorpresa, nessuno se lo aspettava. È venuto questa mattina poco dopo le 11,30. Era accompagnato anche da Bruno Vespa, il giornalista. Alemanno è stato molto gentile, l'unico sindaco a venire a trovarci nel campo in tanti anni». È soddisfatto Najo Adzovic, portavoce del campo rom Casilino 900, della visita del sindaco Alemanno stamane nell'insediamento di via Casilina. «Ci ha rassicurati sul nostro futuro, di non avere paura perché ha detto che troverà una soluzione - ha continuato Adzovic - è venuto fino a casa mia e gli ho regalato il libro che ho scritto sulla vita nel campo e il calendario fatto dai giovani rom. Era stato descritto come l'uomo nero ma non è vero.
Siamo contenti che si sia aperto uno spiraglio di dialogo diretto con lui. Ho lasciato i miei contatti e a presto ci chiamerà rom del Casilino 900, insieme all'associazione Stalker, proporranno al sindaco un progetto per il campo: «Costruzioni decenti per gli abitanti del campo - ha spiegato Adzovic - e poi, un servizio di sicurezza interna, laboratori di sartoria, piani di raccolta differenziata in cui potranno trovare un'occupazione i ragazzi rom».

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