venerdì 18 luglio 2008

Il Ministro Maroni dice bugie al Tg1?

“Non è la questione Rom, ma quella dei campi nomadi. Questa è una differenza fondamentale. Parlare di rom come ha fatto il governo precedente significa fare distinzioni su base etnica. Nei campi nomadi c'è di tutto: ci sono cittadini italiani e quelli rumeni ed extracomunitari. Solo facendo un censimento di tutti quelli che ci stanno, solo così possiamo intervenire con misure di carattere sociale e un piano di scolarizzazione per i minori. È una prova di civiltà per risolvere una situazione di grave degrado”. Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni intervistato dal Tg1 ieri sera.
Noi di sucardrom siamo stupiti della nuova interpretazione che da il Ministro del decreto legge e delle tre ordinanze (Lombardia, Lazio, Campania). Improvvisamente, dopo che per mesi la Lega Nord e il Pdl hanno criminalizzato i Rom, sembra che oggi vogliano ergersi a difensori di queste minoranze e chiudere definitivamente la brutta storia dei “campi nomadi”. Ciò che però non capiamo proprio è il perché nelle ordinanze si prevede la costruzione di “nuovi campi nomadi”…

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma come siete i primi a difendere la costruzione di campi nomadi...se lo fa un sindaco di sinistra e la lega è contraria, ma se la proposta è del ministro diventa una strombolata.
Siete i primi a dire che il tizio del campo x che ha ucciso, rubato o altro non è rom nè sinto...oggi improvvisamente raccontate che se si prendono le impronte ai residenti dei campi si fa una discriminazione etnica.
E' una gara a chi racconta di più quel che conviene?
E' paura che qualcuno possa risolvere un problema e dopo non si possa solo dire "non va bene" ma bisognerà fare(sul serio) proposte e progetti?
Scommetto che i campi di cui parla Maroni non hanno costi assurdi come quello di Venezia(2,8 milioni di euro per ...150 persone???)costi con cui si potrebbe obbiettivamente pensare di realizzare qualcosa di meglio di un campo.
Vorrei poi capire come mai i numeri divergono così tanto, dopo ponticelli sembrava che erano ben cpochi i bambini che non andavano a scuola....Maroni da numeri "Leggermente" diversi...chi sta usando i numeri a suo vantaggio?

u velto ha detto...

ciao Xpisp, ci sembra di aver ben chiarito la questione di Venezia ma se vuoi te la rispieghiamo. il progetto è stato costruito, insieme ai Sinti veneziani, quindici anni fa. non è stato realizzato dieci anni fa perchè i soldi sono stati spesi per un'altra opera pubblica. in questo momento bloccare la realizzazione del villaggio porterebbe ad uno stop di almeno quindici anni in cui le famiglie sarebbero costrette a vivere senza servizi igienici, senza foganture, ecc...
inoltre, se è vero che siamo fermamente contro ai "campi nomadi" e oggi non ci sogneremmo di avvallare nuove progettazioni di questo tipo, è altrettanto vero che è fondamento del nostro agire la partecipazione diretta dei Sinti e dei Rom.
se i Sinti veneziani vogliono il "campo nomadi" chi siamo noi per metterci di traverso?
pensiamo che il villaggio possa essere un momento di passaggio, offendo le possibilità alle famiglie di acquistarsi dei propri terreni.
l'opera (il villaggio) potrà essere in futuro utilizzata come struttura turistica per i camperisti.
inoltre, il costo del villaggio è nettamente inferiore al costo delle case popolari.
sulla questione delle impronte non siamo contro a priori. pensiamo che nei casi in cui non ci sia una certa identificazione (carta d'identità, passaporto o permesso di soggiorno) sia giusto che lo Stato italiano voglia sapere chi è la persona che vive in un determinato territorio.
ma questa misura non può essere adottata per tutte le persone, come la famiglia Bezzecchi a Milano, tanto per fare un esempio.
perchè in questo caso parliamo di discriminazione u base etnica.
se una persona non ha documenti è giusto sapere chi è, ma se li ha perchè schedarla?
le tre ordinanze di Berlusconi non ordinano ai prefetti di identificare chi è sprovvisto di documenti ma ordinano l'identificazione, tramite rilievi, per tutte le le persone che vivono nei cosiddetti "campi nomadi".
per questa ragione denuncieremo il Presidente Berlusconi, chiedendo un risarcimento per ogni Sinto e Rom italiano, comunitario ed extracomunitario presente in Lombardia, Lazio e Campania.
quanto ai numeri... mi sembra assurdo che prima il ministro affermi che ha bisogno del "censimento" per sapere quanti bambini sono da "salvare" ma poi da i numeri. allora a cosa serve il "censimento"?

Anonimo ha detto...

2,8 milioni di euro per un'opera temporanea...scusa ma mi sembra uno spreco bello e buono.
Inoltre ho spesso sentito che chi nel campo negli anni ha preferito la casa popolare l'ha avuta, quelli rimasti sono quelli che preferiscono vivere in un campo come scelta di vita(ovviamente un campo attrezzato e dignitoso).
Sulla questione impronte, visto che solo poche hanno già permesso di risolvere un caso d'omicidio...ribadisco che sarei propenso le prendessero a tutti, anche ai turisti di passaggio, agli studenti stranieri, ecc
Se le hanno perse ripresebnto anche le mie.
Sui numeri, voi spesso fornite numeri e poi dite di non sapere bene il numero di persone presenti...forse per tutti è ora di smetterla di dare i numeri come durante le manifestazioni in piazza.
C'è un problema, comprendiamo quanto è esteso e poi pensiamo seriamente come risolverlo.
Eliminiamo quei residenti dei vari campi che sono un pericolo per tutti(residenti onesti e altri cittadini) e lavoriamo(plurale perchè deve essere un impegno da parte di tutti, politica, associazioni, sinti, rom, gagè, ecc)affinchè questo stao di cose non si ripresenti +.
Con tutte le critiche che vuoi mi sembra che sia la 1° volta che un problema si affronta, che se ne parla e che non si risolve tutto con uno sgombero.

Anonimo ha detto...

ciao Xpisp, non mi sembra che sucardrom abbia parlato di un'opera temporanea ma di un'opera da riutilizzare per uno scopo che è fondamentale per una città come Venezia: il turismo.
per le impronte io personalmente sono contrario a dover dare le mie. già viviamo in uno Stato che è sempre di più "grande fratello" e, è bene ricordarl, siam una democrazia giovane e molto fragile. in Gran Bretagna, Paese di più solide tradizioni democratiche, nessuno penserebbe di istituire la carta d'identità, figurarsi addiritura le impronte...
noi i numeri li abbiamo dati e li ribadiamo: meno di centomila Sinti e Rom (italiani 70%, comunitari 10%ed extracomunitari 20%). ciò che manca è una seria mappatura sui bisogni espressi.
in ultimo, trovo aberrante il tuo ragionamento (buoni vs cattivi). come elimineresti un Cittadino italiano che, secondo te, sarebbe un pericolo per tutti?

Anonimo ha detto...

segnalo questo
http://www.giornalismi.info/mediarom/

Anonimo ha detto...

E' abberrante far rispettare la legge?
Se sei un cittadino straniero senza permesso di soggiorno e per di + reo di violazioni della legge....perchè dovrei ospitarti?
Il cittadino italiano che è un pericolo....mi sembra che esista una cosa che si chiama galera...ti risulta?
Ritorno a monte, 2,8 milioni di euro per una soluzione temporanea(perchè questo è se già si sa che la loro destinazione sarà poi un'altra) è forse un tantino troppo.
Poi avremo un campeggio?
scusa ma con quei soldi altro che un campeggio tiro su.
Poi un campeggio, se ricordo bene, necessita di servizi differenti rispetto ad un campo, quindi se vogliamo prenderci in giro.....facciamolo pure ma di fatto sappiamo entrambi che quei soldi servirebbero solo per la situazione temporanea.
Sulle impronte, ho dimostri malissimo i tuoi 22 anni o le tue impronte le hai già donate alcuni anni fa.
In molti stati esiste addirittura la banca dati del dna.
Dipende cosa intendiamo per democrazia, se per democrazia s'intende che uno ha il diritto di non farsi conoscere allo stato ma di prfetendere da lui ugualmente i servizi...abbiamo idee diverse.
Ritengo che chi non ha nulla da nascondere non tema di certo di essere noto allo stato.
Sui numeri che tu dai manca credo un dato, quanti non rom e sinti sono presenti nei campi?
Chi vive nei campi?
Dalla cronaca abbiamo + volte scoperto che nei campi abusivi si trovano spesso situazioni che esulano dal contesto di cui tu mi parli. Stranieri, clandestini, fuorilegge italiani ecc
Queste persone sai in che numero abitano questi campi?
ritieni che queste persone non rappresentino un problema per i residenti del campo onesti?

u velto ha detto...

per Anonimo, grazie!

per Xpisp, ti stai arrampicando sugli specchi...

Anonimo ha detto...

Xpisp, il tema delle impronte da rilevare a tutti quanti esula dalla questione dei campi nomadi.

Fior di giuristi (tra cui l'ex Garante per la privacy Stefano Rodotà) si sono espressi negativamente in proposito, ricordando i rischi connessi ad una raccolta globale di quei dati biometrici.
Per dire, il ministro dell'Interno tedesco, Wolfgang Schäuble, accanito sostenitore del rilevamento obbligatorio di impronte, è stato oggetto pochi anni fa di una provocazione dimostrativa da parte di un gruppo di hacker: sono penetrati nei database dello Stato e si sono impadroniti delle impronte di Schäuble stesso, che hanno poi diffuso, riproducendole su striscioline di plastica in allegato alla rivista "Die Datenschleuder". Adesso parecchie persone possono compiere delitti e lasciare sull'arma l'impronta di Schäuble...

Questo giusto per ribadire che la questione è controversa, e non la si può ridurre a "chi non ha nulla da nascondere non deve temere nulla", trattando come marziani (o come malcelati delinquenti) le associazioni che si sono opposte al "censimento" di rom e sinti.

(Oltre al fatto, ovviamente, che "impronte per tutti" è diverso da "impronte ai rom" o "impronte a chi non ha una casa"...)

Magar

Anonimo ha detto...

Propongo di denunciare le associazioni che oggi si oppongono alle impronte per i residenti dei campi per discriminazione.
Infatti per anni non hanno protestato sul fatto che venissero prese le impronte agli italiaci maggiorenni....come mai?


PS
ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro....sicuramente se non si fa nulla non si sbaglia.
Infatti fin'ora nessun governo ha mai sbagliato nei confronti dei Sinti/Rom

Anonimo ha detto...

Xpisp, lasciando perdere la provocazione sulla denuncia alle associazioni, non hai mica tutti i torti sul rilevamento delle impronte durante la visita di leva.

Infatti, prendere le impronte a chi sceglieva di fare il servizio militare era sensato, perché per un anno svolgeva una professione armata. Prendere le impronte a chi invece svolgeva il servizio civile, secondo me, era davvero una discriminazione bella e buona (ad esempio rispetto alle donne, esentate dalla visita di leva), anche se tu non la avverti come tale.
Se poi il criterio con cui si discrimina non è di genere, bensì etnico o classista, ancora peggio.
Sono molto contento che questa disparità sia stata eliminata.

Magar