martedì 12 agosto 2008

La CRI è controllata dal Governo italiano

Noi di sucardrom già a luglio avevamo accennato che la Croce Rossa Italiana non era l’organizzazione più indicata per il cosiddetto “censimento” dei Sinti e dei Rom che vivono nei "campi nomadi", oggi argomentiamo meglio le nostre perplessità.
In Italia fino a pochi anni fa la Croce Rossa era esclusivamente un corpo militare, dipendente dal Ministero della Difesa (vedi foto). Anche oggi ci sono problemi tant’è che il 23 luglio 2008 il Presidente della Commissione Congiunta Federazione – CICR per gli Statuti delle Società Nazionali, Stephen Davey, scrive a Massimo Barra che occorre procedere alla revisione della legislazione della CRI “per ridefinire e chiarificare le relazioni della Società Nazionale con le Autorità ed evitare che queste ultime possano intervenire nel funzionamento della CRI”.
Quindi è indubbio che la Croce Rossa Italiana non è un’organizzazione indipendente. E questo pone problemi seri su come saranno utilizzati i dati raccolti e non solo.
In un Ansa del 27 giugno si legge: «Per Roberto Maroni le opinioni della Commissione Ue sul rilevamento delle impronte ai minori che vivono in campi nomadi sono “infondate”. “È una procedura - aggiunge il ministro dell'interno- che viene fatta normalmente in tutti i tribunali dei minori. Inviterei i responsabili della Commissione a informarsi prima di esprimere opinioni francamente infondate”.“Non si tratta di una schedatura ma di un censimento -precisa Maroni- Sulle varie fasi di questa azione sorveglierà la Croce rossa”».
Ora tutti possono ben comprendere che è difficile che un “controllato” possa sorvegliare il suo “controllore” ma è passata nell’opinione pubblica l’idea che la Croce Rossa sia autonoma e imparziale. Purtroppo non è così!
Inoltre, non riusciamo a capire il perché chi vive in un “campo nomadi” non potrà utilizzare le prestazioni del Servizi Sanitario Nazionale. Infatti la Croce Rossa a Roma sta consegnando un tesserino che dà diritto a prestazioni sanitarie gratis nei due ambulatori della Cri di Roma.
Davvero sorprendente che in un solo colpo si voglia distruggere il lavoro svolto in questi anni dalla Caritas, Sant’Egidio, Opera Nomadi e da altre organizzazioni che si sono battute perché le diverse Asl territoriali si facessero carico delle problematiche sanitarie vissute dalle comunità sinte e rom capitoline.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L'EX COMMISSARIO DELLA CRI, MAURIZIO SCELLI, E' STATO ELETTO DEPUTATO NELLE FILE DEL PDL, SARA' UN CASO ??????

Anonimo ha detto...

Cari amici di Sucar Drom,
Sono un Pioniere della C.R.I ,vi scrivo del censimento fatto dai colleghi di Roma,Milano e Napoli.
Il nostro Presidente si e' dato disponibile a tale atti ,che vanno a ledere i nostri 7 principi fondamentali in particolare Umanita',Indipendenza,Imaprzialita'e Neutralita',insomma quasi tutti.
Tale situazione e' dovuta al fatto che la C.R.I e' ausigliaria delle forze armate ,speriamo per poco ,quindi la CRI deve sottostare alla legge ,visto che la CRI e legge dello stato.Intanto nella mia componente si e' deciso di portare un documento che delecifichi la CRI dallo stato italiano,cosi' facendo possiamo non fare cosa ci dice il governo ,quindi bloccare il censimento nei campi.
Tanti in CRI la pensano come me' ,cioe' siamo nati per soccorere non per reprimere . A ginevra ,ancora non sanno tanto bene di questa cosa, ma quando lo verranno a sapere stavolta manderanno un commisario da dalla FICR.
INSOMMA ,LA SITUAZIONE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA E' INGARBUGLIATA .
IO PERSONALMENTE MI SCUSO CON IL POPOLO ROM E SINTO
UN SALUTO
UNO DELLA CRI.

Anonimo ha detto...

ciao Pioniere della CRI, ti ringrazio per il commento e so bene che nella CRI ci sono tantissime persone come te.
nelle scorse settimane sono andato a leggermi domande e risposte in diversi forum, dove persone come te esprimevano gli stessi dubbi e considerazioni.
so anche che le cose stanno cambiando seppur molto lentamente.
la questione del censimento è abbastanza assurda visto che i dati sono conosciuti da anni a Milano e Roma, un po' meno a Napoli.
inoltre, mi continua a tormentare questa domanda: perchè un rom o un sinto dovrebbe andare nelle strutture della Croce Rossa piutosto che all'ASL?