lunedì 29 settembre 2008

Roma, Arci: i dati di Vespa su bimbi rom e la scuola sono falsi

“Il 50% dei bambini rom inseriti nel progetto di scolarizzazione gestito dall'Arci solidarietà Lazio viene promosso al termine dell'anno scolastico”. E' il dato centrale diffuso in tarda mattinata a Roma dall'Arci Solidarietà che ha risposto alle cifre sulla scolarizzazione dei bambini rom diffusi da Bruno Vespa nelle anticipazioni del suo ultimo libro, numeri quelli del giornalista Rai che fotografano lo situazione mostrando percentuali inferiori sia sulle promozioni che sulla frequenza.
E' stato lo stesso Presidente di Arci Solidarieta' Lazio, Sergio Giovagnoli,a sottolineare come i dati diffusi da Vespa e successivamente ripresi da alcuni quotidiani, siano ''falsi'' sia per quanto riguarda il numero degli iscritti e dei promossi e che è al vaglio “la possibilità di intentare causa a Vespa e chiedergli un risarcimento danni al momento dell'uscita del suo libro”.
Dunque il 50% dei bambini rom sui quali l'Arci lavora vengono promossi e “l'ultimo bando - ha spiegato il Presidente - prevede interventi complessivamente su 2027 bambini: noi gestiamo 4 lotti, per un totale di 7 campi e 2 piccoli insediamenti e 5 nuclei”, mentre 860 sono i bambini direttamente gestiti dall'associazione dedita ai servizi sociali, al progetto di scolarizzazione dei rom lavorano 60 operatori dell'Arci e 25 volontari impiegati nel servizio civile.
Giovagnoli ha tenuto a precisare che “coloro che percepiscono un compenso per le attività svolte nel progetto guadagnano una media di 750 euro al mese, mentre per quanto riguarda i dati sui trasporti vogliamo precisare che ciascun bambino cosa 1038 euro all'anno, pari a 4,50 euro al giorno”.
Altro aspetto affrontato da Giovagnoli è stato quello relativo ai rapporti con l'amministrazione capitolina e, in particolare, con l'assessore alle Politiche scolastiche del Comune di Roma, Laura Marsilio. “Fino ad oggi - ha sottolineato - siamo riusciti a parlare solo con una sua assistente che ci ha riferito della volontà di effettuare un monitoraggio dell'opera che svolgiamo. Noi diciamo ben venga questo monitoraggio”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi lascio andare ad una botta di demagogia.

Bruno Vespa con la sola Porta a Porta guadagna 11.700 euro per ogni puntata, pagate dalla Rai quindi dal canone. Ogni puntata ci costa come il trasporto giornaliero di 2600 bambini.

Se si prende quello che guadagna Vespa per il solo Porta a Porta il problema economico è bello e risolto.

Cazzarola stiamo parlando di qualche spicciolo (un paio di milioni di euro) in un paese che ha una evasione fiscale di 300 miliardi di euro.

Quanto sono costati in euro (non in dolore ed odio che quello non ha prezzo) gli inutili censimenti di Maroni?
Quanto costano i soldati di La Russa?

Ve lo dico io 31,2 milioni di euro, ci si pagava il riscatto sociale di tutti i campi rom d'Italia, almeno per la scolarizzazione.