lunedì 31 agosto 2009

Milano, la Regione propone il numero chiuso per i "nomadi"

L’assessore Maullu ritorna ad esternare, dopo le dichiarazioni razziste di qualche giorno fa. E anche oggi l’assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale di Regione Lombardia si impegna.
Secondo l’assessore regionale a Milano servirebbe il numero chiuso per Rom e Sinti. Questa la sua dichiarazione: "La decisione di Palazzo Marino di chiudere i campi nomadi di via Bonfadini e via Novara - ha spiegato - risponde ad una giusta esigenza di controllo e ridimensionamento della presenza dei nomadi sul territorio milanese. Come si sta ipotizzando a Roma, la popolazione nomade deve essere regolata con un numero chiuso. Penso ad un numero che non superi le 1200 unita'".
Una proposta che l'Assessore vorrebbe portare al sindaco di Milano, Letizia Moratti, e al Prefetto Gian Valerio Lombardi, arrivando magari ad "ipotizzare l'estensione di questo programma anche alla Provincia dove gli irregolari sono più di un migliaio e, su 46 Comuni interessati, i campi abusivi sono ben 66. Una realtà socialmente pericolosa che non possiamo sottovalutare".
Siamo alle solite, con le elezioni regionali alle porte, l’assessore cerca visibilità. E vista l’esperienza fortunata di Matteo Salvini (da Consigliere comunale a deputato a parlamentare europeo) anche Stefano Maullu pensa di vestirsi da persecutore dei Rom e Sinti milanesi.
Secondo Maullu i Cittadini italiani sinti o rom dovranno, prima di venire a Milano, chiedere: permesso, c’è posto? Un’assurdità in qualsiasi Paese civile ma non a Milano, secondo Maullu. Ciò che ci spaventa è che la cosiddetta società civile meneghina continua a sonnecchiare e in alcuni casi ad applaudire.

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