giovedì 14 gennaio 2010

Ue, comincia guerra per bande fra i gruppi politici

Di fronte al serio rischio di bocciatura dell'Europarlamento che sta correndo il commissario europeo designato dalla Bulgaria, la popolare Rumiana Jeleva, è cominciata oggi una 'guerra per bande' fra i gruppi politici: il Ppe, per bocca del suo vice presidente ungherese Jozsef Szajer, ha difeso nel pomeriggio la stessa Jeleva, giudicando "ingiusto" e "disonesto" il trattamento che le è stato riservato ieri dagli eurodeputati presenti alla sua audizione di conferma, e sostenendo che alla candidata bulgara sarebbe stata tesa (evidentemente dai gruppi ostili al Ppe, a cominciare dai Socialisti) "una trappola" in cui lei purtroppo è scivolata.
Szajer, poi, ha contrattaccato distribuendo ai cronisti una nota contenente delle accuse contro un commissario designato socialista, lo slovacco Maros Sefcovic, che dovrebbe avere il portafoglio dell'Amministrazione e relazioni istituzionali. Secondo la nota, durante un convegno organizzato dalla Commissione europea il 19 gennaio 2005, Sefcovic (all'epoca ambasciatore presso l'Ue della Slovacchia) avrebbe definito i rom, con una dichiarazione 'politicamente scorretta', come "sfruttatori del sistema di welfare slovacco". Il messaggio è chiaro: se cade Jeleva, il Ppe farà di tutto per far cadere anche un commissario designato di un altro gruppo politico, possibilmente un socialista.
Il capogruppo dei Socialisti e Democratici, Martin Schulz, da parte sua, ha annunciato oggi ad alcuni cronisti di voler chiedere al presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, di sostituire il commissario designato bulgaro. "Vedrò Barroso nel pomeriggio - ha detto Schulz all'uscita della riunione odierna del suo gruppo - e gli spiegherò che i Socialisti e Democratici non sono stati convinti dall'audizione della Jeleva, né riguardo ai contenuti e le competenze, né riguardo alle questioni private", ovvero le irregolarità di cui è stata accusata riguardo alle sue dichiarazioni d'interessi. "Anche se la signora Jeleva chiarisse le cose che le sono state rimproverate - ha avvertito il capogruppo socialista -, la sua 'performance' di ieri sera è stata comunque insufficiente".
Schulz ha sottolineato che la richiesta del suo gruppo di "riflettere su Jeleva" va presa sul serio e "non può essere considerata come irrilevante". "Ricorderò a Barroso - ha detto ancora - che siamo di fronte alla stessa situazione di cinque anni fa (il riferimento è al caso Buttiglione, del 2004, ndr), quando lui credette che il Parlamento europeo, e soprattutto il Pse, non fossero pronti ad andare fino in fondo. Ma - ha concluso - questo era un errore". da Wall Street Italia

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