lunedì 3 maggio 2010

Roma, la Provincia ha formato quindici mediatori culturali

“L'unico modo di concepire la sicurezza per le nostre comunità è investire nell'integrazione”, partendo da questa considerazione, l'assessore provinciale al Lavoro, Massimiliano Smeriglio (in foto), ha spiegato il progetto 'Percorso di formazione ed orientamento per l'inclusione socio-lavorativa', un corso di formazione di 160 ore, da settembre a febbraio, che ha riguardato quindici cittadini rom, di nazionalità romena e bosniaca, provenienti dai “campi” di via Candoni e di Castel Romano.
Lo scopo del corso, finanziato dalla Provincia di Roma, è stato spiegato durante una conferenza stampa che si è svolta a palazzo Valentini: fornire competenze trasversali, di comunicazione e relazione, in grado di formare professionisti capaci di lavorare come mediatori culturali nelle scuole, in ambito sociale, in interventi educativi di inserimento ed integrazione a favore di immigrati ed adulti.
Il percorso formativo ha permesso inoltre l'acquisizione di conoscenze specifiche sulla dispersione scolastica e il disagio, tecniche di gestione dei conflitti e lavoro con i gruppi, nozioni di legislazione sociale e dell'immigrazione, metodologie dell'animazione e della gestione della relazione educativa e organizzazione dei servizi. Ai corsisti è stato riconosciuto un piccolo sostegno economico pari un rimborso di tre euro per ogni ora frequentata.
"E' importante avere formato queste persone non in quelli che sono i mestieri tradizionali dei rom, ma nell'attività di mediazione culturale, così come avviene in tutta Europa", è il commento di Smeriglio, secondo il quale "la mediazione culturale è indispensabile per costruire un dialogo fatto di diritti e doveri. La Provincia di Roma quest'anno ha fatto un bando da venti milioni di euro, dieci dei quali dedicati alle fasce sociali più fragili. Purtroppo siamo uno dei pochi enti che continua a investire in questa direzione".
Infine, un commento su uno dei “campi nomadi” finito ultimamente al centro di un contenzioso: "Abbiamo visitato venti giorni fa il campo di Tor de' Cenci, a quanto ci risulta non è illegale, ma è un campo municipale: vorremmo capire, insieme agli investimenti che noi facciamo in formazione, che fine faranno tutte queste persone. Per ora- conclude- non siamo riusciti a capirlo". da C6 TV

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