martedì 19 luglio 2011

Il racconto di Alma Azović dopo l'incontro con Papa Benedetto XVI

Il racconto di Alma Azović, (mediatrice culturale rom a Torino) sull'udienza concessa a sinti e rom da Papa Benedetto XVI, domenica 11 giugno 2011 in occasione del 150esimo anniversario della nascita del beato Ceferino Gimenez Malla (1861-1936), catechista kalè di origine spagnola, martire della fede negli anni della Rivoluzione spagnola, elevato all’onore degli altari da Giovanni Paolo II nel 1997.
E' la seconda volta che i rom e i sinti vengono convocati dal Papa, in Vaticano. La prima è avvenuta circa quarant’anni fa. Il papa Paolo VI aveva voluto affermare la sua solidarietà a seguito delle persecuzioni che il popolo rom e sinto subì durante la seconda guerra mondiale.
Nuovamente oggi, mentre vengono perpetrate le odierne persecuzioni, il Santo Padre si è sentito in dovere di esprimere il suo rammarico davanti a una folta rappresentanza di rom e sinti provenienti da tutta Italia. Benedetto XVI ha tenuto un discorso in lingua romanés della durata di sette minuti. Tutti erano entusiasti e commossi.
L’imponente atmosfera della Sala Nervi è stata scossa dall’Inno della Nazione Rom e dalle musiche che ripercorrevano il Porrajmos (il divoramento), lo sterminio nazi-fascista del popolo rom e sinto.
Un rammarico purtroppo non può essere taciuto. Più volte gli organizzatori di questa manifestazione hanno definito i rom e i sinti “Zingari e Nomadi”; analogamente si sono comportati i giornali italiani che hanno raccontato questo toccante incontro: “Il Papa incontra gli zingari”, “Duemila nomadi dal Papa”, ecc.
Perché sciupare, con denominazioni che in sé esprimono giudizi discriminatori, un evento che ha una portata di enorme valore storico e sociale? I rom e i sinti non sono nomadi, le emigrazioni sono state determinate dalle persecuzioni o dalla necessità di trovare una situazione economica e sociale più favorevole. Zingaro è un termine dispregiativo di origine greca che significa intoccabile.
Non possiamo tuttavia fare a meno di ringraziare il Papa e chi si è impegnato perché l’iniziativa dell’11 giugno avvenisse. di Alma Azović

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