mercoledì 20 luglio 2011

Roma, Minorities Stereotypes on Media

I risultati del monitoraggio sulla rappresentazione delle minoranze sui mezzi di informazione italiani. Il 58,6% dei casi riguarda gli immigrati, poi vengono gay, lesbiche, transessuali, che ottengono un’attenzione “significativa” pari al 13,8% dei casi, le minoranze etno-culturali e linguistiche (sinti, rom e altre minoranze) sono l'11,3% dei casi.
Sono gli immigrati i protagonisti, tra le minoranze, delle notizie diffuse dal piccolo schermo e dalle diverse emittenti radio italiane. È quanto riporta "Minorities Stereotypes on Media", un progetto nato dalla collaborazione tra il Centro d'ascolto dell'informazione radiotelevisiva e il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale della Sapienza, e con il supporto di Open society foundations, che ieri mattina presso l'università Sapienza ha presentato i primi risultati del monitoraggio della rappresentazione delle minoranze sui mezzi di informazione italiani. Lo studio ha preso in considerazione 1940 casi, 304 televisivi (284 servizi TG e 20 programmi) e 1636 radiofonici (1404 servizi di GR e 232 trasmissioni radio), monitorando 1200 edizioni di telegiornali al mese e 6.400 giornali radio con una copertura di 24 ore su 24.
Dallo studio emerge come nel secondo semestre del 2010 tra le minoranze le categorie più presenti sono relative al fenomeno migratorio: il 58,6% dei casi riguarda gli immigrati. Dopo gli immigrati, la minoranza che trova maggiore spazio sui media riguarda quella definibile sulla base delle scelte e degli orientamenti sessuali (gay, lesbiche, transessuali) che ottengono un'attenzione "significativa" pari al 13,8% dei casi selezionati (268 casi), poco distanti le minoranze religiose, il 13,2% (257 occorrenze) e la presenza di soggetti della categoria minoranze etno-culturali e linguistiche (rom e sinti e altre minoranze) l'11,3% dei casi, 220 occorrenze. Sono il 2,6% i casi in cui sono presenti tossicodipendenti ed ex detenuti.
Il rapporto tra tipologia di notizie trasmesse e percentuale delle stesse riguardanti le minoranze mette poi in evidenza anche la qualità dell'attenzione al tema. Se circa il 18% delle notizie monitorate, infatti, riguarda la politica, di queste sono il 3,4% sono quelle che riguardano le minoranze. Simile rapporto tra le notizie di Esteri e le minoranze, il 12,3% sul totale di cui il 5,4% riguardanti le minoranze. La cronaca giudiziaria e nera trova spazio nell'11,4% del totale delle notizie, con un 8,1% riguardante le minoranze. Tendenza opposta per quel che riguarda le notizie relative a questioni sociali, che hanno il 3% dell'informazione totale di cui quasi il 29% dedicata alle minoranze.
Dai dati presentati stamattina emerge anche come per quanto riguarda gli immigrati, i rifugiati e richiedenti asilo il 36% delle notizie riguardano la cronaca nera e giudiziaria, il 24% le questioni sociali e solo l'1,28% le questioni legate al lavoro. Diverse tipologie di notizie quelle che riguardano i rom e altre minoranze. A loro sono dedicate il 32% di notizie riguardanti questioni sociali, il 31% notizie dall'estero (anche per via delle espulsioni dei rom messe in atto dalla Francia). Di orientamento sessuale se ne parla maggiormente trattando la materia politica (il 43%), mentre i comportamenti devianti sono maggiormente protagonisti in notizie di cronaca, con il 43,5%. In un quadro complessivo, lo studio ha messo in evidenza come negli ultimi anni la cronaca nera sia diminuita percentualmente nei programmi monitorati, scendendo dal picco raggiunto nel 2007 di circa il 23,7% dell'informazione a livelli che si aggirano intorno al 16-17% degli ultimi due anni. Un livello, spiega la ricerca, più basso rispetto al 2007, ma più alto rispetto agli anni del picco.
Tra i media presi in considerazione, infine, quello più attento alle minoranze sembra essere il mezzo radiofonico. "E' la radio il mezzo più adeguato e idoneo alla trattazione dei problemi sociali" ha spiegato Mario Morcellini, direttore del dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale. "Lo "schiacciamento" sul fenomeno migratorio - spiega lo studio - assume caratteristiche più nette se si prendono in considerazione i soli contenuti televisivi e in particolare i telegiornali. Prevedibilmente, più articolata appare invece la rappresentazione delle minoranze se si considerano i programmi di attualità e di approfondimento radiofonico e i giornali radio". da Giornalisti Redattore Sociale

1 commento:

laba.edu ha detto...

Sarebbe interessante avere una riflessione simile anche sulle minoranze linguistiche...