giovedì 20 settembre 2007

Genova, tra discriminazione e politiche sociali

"Nella città di Genova è vietato posteggiare camper e roulotte". Gli uffici legali del Comune stanno lavorando sul testo di una possibile ordinanza che, vietando di posteggiare all’interno dei confini cittadini, renda "automatica" la possibilità, per un qualsiasi Vigile urbano, di mandare via i Sinti e i Rom, senza dover ricorrere a provvedimenti "ad personam" che sono, logicamente, difficilissimi. Quattro-assessori-quattro (Roberta Papi, Massimiliano Morettini, Bruno Pastorino e Francesco Scidone) hanno unito le competenze e i risultati ottenuti dai rispettivi uffici per disegnare la prima mappa rom e sinta della città.
"Ci siamo dati l’obiettivo - puntualizza l´assessore ai servizi sociali Roberta Papi - di rispondere a tre quesiti: quanti, chi e dove sono. È evidente che, fino a quando si continuerà a parlare a vanvera di un fenomeno di cui non si conoscono le reali dimensioni, ogni possibile soluzione al problema sarà assolutamente teorica".
"Martedì prossimo si riunirà la Commissione per la sicurezza - conferma il responsabile comunale dei problremi della casa, Bruno Pasrtorino - Il Comune vuole arrivare con una strategia precisa e solo conoscendo le reali dimensioni del fenomeno è possibile dotarsi di una concreta possibilità d´intervento".
Così, nelle scorse settimane, i Vigili urbani, i tecnici dell’ufficio immigrazione, la struttura dei servizi sociali hanno costituito una task-force che aveva come compito principale il censimento dei nomadi in città: si era parlato di cinquemila persone, probabilmente non si arriva a quota mille.
La novità maggiore, quella che probabilmente richiederà le discussioni più approfondite, è il "divieto di campeggio". Ne aveva già parlato, prima che iniziasse la lunga "stagione Pericu", l’allora sindaco Adriano Sansa, ma la normativa generale era diversa e non se ne fece niente: adesso la strada intrapresa è quella di una norma generale anti-campeggiatori che fornisca ai Vigili urbani un’arma da poter utilizzare automaticamente.
"Esattamente come i posteggi sulla corsia degli autobus - semplificano a Tursi - Non si può posteggiare in quella determinata corsia e quindi il vigili ti manda via o ti eleva automaticamente contravvenzione. Se si vedrà che l’ordinanza anti-campeggiatori è possibile, in presenza di un camper posteggiato in città, il vigile potrà intervenire e, se riterrà sia il caso, mandarlo via". E a Tursi si vogliono affidare anche al "passa-parola" tra i Rom e i Sinti: se Genova non è ritenuta "città ospitale" evidentemente la carovane tenderanno ad evitarla.
Ma è questo l’obiettivo finale? L´eterogeneità degli assessori (Pastorino è stato segretario di Rifondazione comunista, Morettini dell´Arci, la Papi viene dalla Cgil e Scidone dal Tribunale) spinge verso soluzioni meno drastiche, anche considerando i risultati del censimento che ha ridimensionato di molto i numeri sparati a gran voce nelle scorse settimane da alcuni esponenti delle forze politiche di opposizione.
Cinque sono le aree interessate da insediamenti di Rom e Sinti: secondo gli uffici comunale sono circa trecento i rumeni Rom che vivono in baracche in Valpolcevera. Sono circa altri trecento (e in questo caso si tratta di Sinti, quindi cittadini italiani) che vivono tra piazzale Marassi e la Fascia di rispetto. Infine sono più o meno altri trecento i nomadi che vivono tra i due campi di Bolzaneto e di Molassana: la capienza "legale" dovrebbe essere attorno alle cento unità per insediamento, gli uffici comunali definiscono "quasi accettabile" la situazione reale.
La situazione più "preoccupante" è quella relativa ai Rom rumeni: i servizi sociali hanno lavorato a fondo per capire, famiglia per famiglia, il tipo di documento che hanno, la nazionalità, l´appartenenza o meno alla Comunità europea. Appunto chi sono, quanti sono, dove sono.

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