domenica 27 aprile 2008

Assisi (PG), è vietato chiedere l'elemosina

È la città santificata dall'apostolo della povertà, ma Francesco mica era un accattone. Assisi è serafica, però s'arrabbia se dietro la mano tesa a chiedere elemosina scorge il professionismo della mendicità. E poi i bivacchi, brutto spettacolo sulle scalinate sante, turisti armati di panini e soda che rotolano sui gradini, di bermuda e magliette alzati a prendere il sole. Allora no, neanche il patrono, così gioviale e leggero, avrebbe forse approvato. Ieri c'erano file ovunque per il Grand Tour francescano. C'era anche una nuova ordinanza in vigore in città, quella contro i mendicanti del sindaco eletto con Forza Italia nel 2006 Claudio Ricci. "Preciso subito: sono anni che lavoriamo per la legalità. Questa iniziativa non è che una naturale evoluzione, sollecitata da molte segnalazioni di cittadini, ospiti, comunità religiose".
A Firenze, dopo quello sui lavavetri, un provvedimento simile ha fatto un certo scalpore. Padova e Vicenza pure, per decoro, schierate contro l'accattonaggio. Si ricordano altre celebri reprimenda: contro saccoapelisti e torsi nudi a Venezia, contro le contrattazioni in strada con le prostitute a Padova (provocano traffico), persino contro gli snack consumati sulla pubblica piazza a Verona. Però questa di Assisi sembra quasi un paradosso. Sembra, ma le misure già in atto sono queste: “campi nomadi” sgombrati, locali chiusi all'una d'inverno e una mezz'ora dopo d'estate, niente bottiglie in vetro in piazza dopo le 22, un circuito di 60 telecamere, 2mila nuovi punti luce, un numero verde per la sicurezza e un corpo di volontari che dal 2004 controlla il territorio (molti sono ex militari). Non proprio ronde, però girano con le auto del comune e con i telefonini e avvertono se qualcosa non va.
La nuova ordinanza per "salvaguardare i luoghi di culto e la decenza", fa "divieto di mendicare nei luoghi pubblici situati a meno di 500 metri da chiese, luoghi di culto, monumenti, piazze ed edifici pubblici". Cioè, in tutto il centro storico. Continua a leggere…

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Ad Assisi chi ha fame non ha bisogno di mendicare, infatti è pieno di conventi che aprono la loro mensa a chi ha bisogno.
Certo se mendicare è un mestiere e non un estremo raggiunto in un momento no....il paragone con S. Francesco è inapropriato.

u velto ha detto...

La mendicità non è una scelta ma una necessità che nasce per l'incapacità dello Stato italiano di offrire pari opportunità per tutti.
Tutto il resto è propaganda securitaria che non risolve i problemi ma li accenuta spostandoli da un'altra parte.

Anonimo ha detto...

le balle se te le vuoi raccontare ok, altrimenti parliamo seriamente.
la mendicità perenne è una scelta, anzi di più, per qualcuno è cultura.
Esistono mille lavori alternativi che negli anni sono stati occupati dai vari gruppi d'immigrati, dal venditore di accendini all'offerta di tagliare un prato piuttosto che una siepe.
purtroppo è molto + facile dare due calci ad un bambino e far impietosire la gente(che oramai è così stanca che non s'impietosisce +) chiedendo l'elemosina.
Che realmente hanno bisogno di chiedere l'elemosina sono proprio pochi...purtroppo dilaga la cultura della comprensione anche per chi non se lo merita.
ribadisco, ad assisi ho visto l'altro giorno un ragazzo chiedere un pasto in un convento ed essere accolto...il resto è propaganda ancora + volgare di tante parole qui condannate.

u velto ha detto...

ciao Xpisp, prova ad andare a vendere accendini a Verona ma anche ad Assisi. O meglio perchè non vai a lavare vetri a Firenze è un possibile lavoro alternativo...

Anonimo ha detto...

Quindi l'unica alternativa è chiedere l'elemosina, giusto?
Quindi il fatto che ci sia gente che NON vuole lavorare è una cosa accettabile.
Probabilmente gli extracomunitari arrivati hanno doti speciali...loro ci sono riusciti...forse hanno i superpoteri.(l'ironia è la conseguenza di quella fatta)

u velto ha detto...

ciao Xpisp, lavorando in diverse realtà italiane si può vedere che la questione della povertà è molto più diffusa di quello che si possa immaginare.
Se un anziano, Cittadino italiano, che ha lavorato una vita è costretto a cercare da mangiare nei bidoni delle immondizie alla sera, figurati un anziano Rom o un Sinto che è discriminato e segregato in un "campo nomadi" da quando è nato...
Perchè le mense non sono proprio per tutti e perchè magari l'anziano che va nel bidone delle immondizie o che chiede l'elemosina, ha la moglie a casa che non ne vuole sapere di andare alla mensa della Caritas...
Ieri, in una Città del Nord Italia un pensionato, ex sindacalista abbastanza noto, ha iniziato a chiedere l'elemosina in strada, non ce la faceva più... il Comune non gli dava ascolto.
Le situazioni possono essere le più diverse, nostro compito è saperle leggere e trovare delle soluzioni concrete per evitare a tutti, e ripeto tutti, i nostri Concittadini di umiliarsi per poter soppravivere.
Il problema di fondo è che tantissime famiglie (italiani, sinti italiani, immigrati, rom immigrati) sono povere e in pochi si pongono concretamente all'ascolto di questi nostri Concittadini per aiutarli a superare un momento molto, molto, molto difficile.
E converrai che è più facile essere aiutati se non sei sinto, rom o immigrato, perchè l'egoismo di questa società non vuole prendersi carico di tutta l'umanità che vive a fianco del nostro benessere effimero. E questo si chiama razzismo!

Anonimo ha detto...

"E converrai che è più facile essere aiutati se non sei sinto, rom o immigrato" già questa premessa puzza di discriminazione lunga un km.
videntemente viviamo due italie diverse, io vivo in quella dove io devo sempre e comunque pagare, dove non ho MAI avuto un aiuto, anche simbolico, eppure vedo extracomunitari ricevere case senza problemi, vedo stranieri avere sovvenzioni per aprire attività, vedo comuni pagare corrente e acqua a comunità nomadi che arrivano in posti decorosi per poi lasciarli pieni d'immondizia con varie rotture.

Certo ognuno ha quel che ha seminato...non so come mai il sindacalista non ce la faccia, purtroppo per me ho sempre l'esempio della nonna con la minima che si paga l'affitto e la spesa...ha rinunciato negli anni alla macchina(l'euro ha pesato anche a lei) ma forse fare la formichina quando ha lavorato...le ha permesso di riuscire ad affrontare meglio l'inverno della vita.
Discorso diverso per i nomadi...certo che trovo sempre comodo dare la colpa agli altri per situazioni che sio protraggono da generazioni.

Anonimo ha detto...

Ciao Xpisp, non hai mai avuto aiuto? Facciamo due brevi esempi: servizio sanitario nazionale e scuola.
La maggioranza dei Sinti e dei Rom italiani hanno avuto accesso pieno al servizio sanitario nazionale da non più di una decina d’anni. Fino ad allora accedevano ad un solo servizio sanitario: il pronto soccorso. Ancora oggi conosco personalmente centinaia di Cittadini italiani, appartenenti alle minoranze sinte, che non hanno nemmeno la tessera sanitaria perché non riescono ad ottenere l’iscrizione anagrafica. Il risultato è una vita media ben al di sotto di quella nazionale, ovvero un Sinto o un Rom italiano, quando nasce, ha un’aspettativa di vita che si ferma ai sessanta (60) anni.
I Sinti e i Rom, al contrario dei Cittadini italiani appartenenti alle minoranze tedesche ad esempio, quando entrano a scuola non gli viene riconosciuta la propria lingua e anzi li certificano come handicappati perché le insegnanti non conoscono le profonde diversità tra l’italiano e il sinto o il romanes. Inoltre, tutto ciò che è espressione della propria cultura, storia, lingua, arte…, il bambino sinto e rom lo vede negato; solo l’anno scorso il Ministero della Pubblica Istruzione ha invitato le scuole ad introdurre la storia delle popolazioni sinte e rom nella programmazione. Il risultato è che già in quinta elementare il bambino sinto e rom è indietro nella programmazione scolastica, svolge programmi adatti per bambini diversamente abili, tipo sindrome di down. Inoltre, cresce il rifiuto verso un’istituzione che lo indica come: “nomade”, “zingaro” con annessi e connessi.
Mi chiedi se tu abbia avuto qualcosa in più di un uomo che è nato già segregato in un “campo nomadi”? Io ti rispondo: si.

Anonimo ha detto...

Perchè sei razzista e prevenuto.
Vediamo, per la mia scuola ho avuto genitori che hanno lavorato, nonni che hanno lavorato, nonni che hanno combattuto...Persone che hanno creato una società.
Per la sanità...in effetti mia madre (unico sostentamento di famiglia in quel momento) per avere la maternità ha lavorato fino al 9° mese, quasi me l'accoppano, ecc.
Non garantiscono la lingua per i rom..evidentemente non sono nella loro nazione o non ne hanno creata una, in effetti a mia madre non riconoscevano il dialetto lombardo come a mia nonna la lingua veneta(entrambe parlate da un numero di persone BEN superiore alla popolazione sinta e rom)...ma li non si è parlato di discriminazione.
Arrivano a scuola e non sanno l'italiano e quindi vengono trattati da ritardati?
Oggi è abbastanza falso, sono i bambini italiani a doversi fare carico delle difficoltà degli altri bambini(pare che gli stranieri siano sempre di +) e ritrovarsi con un programma...come hai detto tu da diversamente abile, ecco perchè ai genitori italiani che pagano le tasse, con bambini che andranno in scuole con grandi percentuali di bambini stranieri....consigliano una sana scuola privata...negando di fatto il diritto ad una pari istruzione.

...resta comunque il fatto che se i bambini rom/sinti vanno a scuola senza sapere l'italiano è colpa A) dei loro genitori che evidentemente rinnegano il mondo in cui vivono da cui vogliono solo l'assistenza B) delle varie associazioni che spesso incamerano soldi da regioni e provnce...senza, evidentemente, fare nulla per questi bambini.

...una sola cosa mi stona, mia madre ricorda benissimo che a scuola, per il tempo che ci rimanevano, arrivavano i figli dei giostrai.....quindi era già garantita all'epoca...a meno che non mi parli di chi è qui ILLEGALMENTE.

Anonimo ha detto...

ciao Xpisp, penso che le persone che hanno creato (lavorato e combattutto) questa "società" avessero l'intenzione di offrire pari opportunità per tutti e infatti l'hanno scritto nella costituzione se tu sei convinto del contrario puoi pure andartene dall'Italia perchè vivresti sicuramente meglio, senza ansie, in un paese come l'Arabia Saudita.
per la sanità attendo ancora una risposta...
per la lingua Bossi continua a chiedere l'introduzione del dialetto nelle scuole. tutti i Comuni dove i leghisti governano hanno inserito il dialetto nella segnaletica stradale...
sulla scuola, mi sembra che tu abbia delle idee che come dicevo prima sarebbero molte apprezzate in Paesi come l'Arabia Saudita.

p.s.
è vero che i bambini sinti sono sempre andati a scuola (da quando esiste questo istituto in italia) ma è vero che non è mai stato approntato un progetto di scuola a distanza (al contrario della Francia) e nel 1966 sono finiti quasi tutti nelle scuole speciali lacio drom. il risultato è il disastro attuale.

Anonimo ha detto...

non so se l'arabia saudita sia così avanti..io da tempo propongo che i bambini stranieri che non conoscono la lingua italiana debbano frequentare un anno prima dell'inizio della scuola un corso d'italiano parlato per potersi integrare velocemente con gli altri bambini e poter trarre il maggior profitto dalla scuola.
Sono così razzista che ritengo che sia dannoso per i bambini italiani e per quelli che non conoscono l'italiano l'inserimento,senza il predetto corso,nella scuola.
Infatti non solo si danneggiano i bambnini italiani che si troveranno a fare un programma evidentemente ridotto, ma danneggia anche gli stessi bambini stranieri.
Non pensavo che l?arabia avesse tale apertura!
Sulla sanità si possono raccontare tutte le favole che si vogliono, basta entrare in un qualsiasi ospedale(e purtroppo per me negli ultimi 6 anni li ho frequentati troppo spesso) e notare che + del 50% dei pazienti sono extracomunitari.
La cosa + bella è che molti di questi sono clandestini e vengono curati ugualmente....ma la mia è un'esperienza limitata...sono il solito sfigato che trova solo casi fortunati.

Anonimo ha detto...

PS
le pari opportunità per tutti....ci sono e lo dimostrano le migliaia d'immigrati che si sono integrati perfettamente con la società italiana....come mai loro ci sono riusciti? a questa mia domanda iperripetuta...non ho mai trovato risposta...dimmi Carlo, perchè solo i sinti(e qui potrebbe esserci un'odio antico) e i rom(questi arrivano da mezza europa, da paesi che hanno portato qui migliaia di immigrati integrati)non ci riescono????