sabato 12 aprile 2008

Genova, la Romania chiede il rispetto dei trattati Ue

«I rom sono cittadini europei come tutti gli altri e quindi possono circolare in Europa senza restrizioni. Spetta a loro decidere se e quando ritornare in patria. Le istituzioni italiane devono garantire ai rom degne condizioni di vita».
Dana Varga, consulente del primo ministro romeno Calin Popescu-Tariceanu per le problematiche dei Rom, etnia cui lei stessa appartiene, non vuole neppure sentir parlare di rimpatri. Tanto che, lunedì, la richiesta rivolta dall’assessore all’Immigrazione, Massimiliano Morettini, alla delegazione romena di sottoscrivere un patto per favorire il rientro in patria dei rom “genovesi” ha innescato un piccolo incidente diplomatico.
«Non posso sottoscrivere nessun patto di questo tipo», si è irrigidita la signora Varga, tornata a Genova per la seconda volta dopo una prima visita a settembre. Alla riunione di lunedì, a Palazzo Tursi, erano presenti, oltre alla Varga e Morettini, il console generale della Romania, Alexandru Dumitrescu, il console onorario in Liguria, Massimo Pollio, e alcuni funzionari comunali. Doveva essere quasi una formalità, invece l’incontro si è protratto a lungo con momenti di tensione. Morettini ha proposto agli emissari del governo di Bucarest di siglare un accordo «al fine di favorire il rientro dei lavoratori romeni presenti in Italia».L’intesa prevedeva l’avvio di un «progetto di collaborazione transazionale» per l’inserimento lavorativo dei rom sull’asse Genova-Bucarest con l’aiuto delle imprese liguri e italiane operanti in Romania. Ma il termine “rimpatri” ha rischiato di far saltare il banco. Varga ha rifiutato di firmare il documento. E Morettini ha dovuto annullare in extremis la conferenza stampa indetta per illustrare il patto sui Rom. Ma non è stata rottura. Varga ha chiesto alla giunta di compilare un dossier sui rom della Lanterna: i dati di quelli che desidereranno rientrare saranno di volta inviati a una delle 49 prefetture rumene di competenza, che aiuteranno i Rom emigrati nella ricerca di occupazione e alloggio. In foto Dana Varga (a sinistra) con il Sindaco di Timisoara, da dove è partita la prima migrazione di Rom rumeni nei primi Anni Novanta.

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