mercoledì 2 luglio 2008

Gallarate (VA), appello contro la "schedatura"

In questi giorni molti gallaratesi avranno sentito o letto che il Ministro Maroni intende “censire” tutti i Sinti e i Rom che abitano nei “campi nomadi”. Nell’opinione pubblica si è diffusa la percezione che questa sia solo una proposta, non è così.
Le tre ordinanze del presidente Berlusconi, emanate il 30 maggio scorso, ordinano ai Prefetti nominati Commissari in Lombardia, Lazio e Campania di provvedere alle seguenti azioni:
- “monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi ed individuazione degli insediamenti abusivi” (articolo 1, comma 2, punto “b”);
- “identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari presenti nei luoghi di cui al punto b), attraverso rilievi segnaletici” (articolo 1, comma 2, punto “c).
Quindi è indubbio che nelle prossime ore il Prefetto Lombardi (Commissario per la Lombardia) ordinerà il rilievo segnaletico di ogni individuo presente nei “campi nomadi”. Purtroppo, essendo Gallarate in Lombardia, saranno oggetto di foto segnaletica e rilievo delle impronte digitali anche una parte di gallaratesi: Cittadini italiani, iscritti all’anagrafe cittadina e in maggioranza nati a Gallarate.
Riteniamo tale provvedimento inutile e discriminatorio. Inutile, perché il Prefetto Lombardi potrebbe acquisire i dati precisi sulla presenze nel cosiddetto “campo nomadi” di via Lazzarotto n. 50, direttamente dall’anagrafe comunale. Discriminatorio perché porterà a fotosegnalare dei bambini in tenera età e non solo per la sola “colpa” di vivere in un “campo nomadi”. Inoltre, non ci sarebbe nessun controllo su come questi dati sarebbero utilizzati, tant’è che lo stesso Garante per la privacy ha rilevato che tali modalità potrebbero coinvolgere delicati problemi di discriminazione, che possono toccare anche la dignità delle persone e specialmente dei minori.
Per queste ragioni facciamo appello al Sindaco di Gallarate, al Presidente della Provincia, alle Forze politiche e alla Società civile perché anche in concerto con la Prefettura di Varese si scongiuri questa “schedatura” ingiustificata.
Per aderire, telefonare a Ivano al numero 338 1309524 o inviare una mail a: sucardrom@sucardrom.191.it

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