giovedì 31 luglio 2008

Rom e Sinti, incontro con la Prefettura di Roma

Una delegazione della Federazione Rom e Sinti Insieme ha incontrato a Roma il 30 Luglio 2007 il Vice Prefetto di Roma, al quale è stato presentato il programma politico della Federazione ed il seguente documento.
La Federazione Rom e Sinti insieme è consapevole che per individuare corrette politiche di interazione culturale con le minoranze Rom e Sinte è necessario non solo una reale conoscenza, ma anche fare i conti con la storia delle politiche del passato, le quali sono totalmente fallite considerata l’attuale condizione di Rom e Sinti.
Oggi è documentato il fallimento di quel "metodo" politico e la Federazione Rom e Sinti Insieme sollecita un radicale cambiamento di metodo che passa attraverso un dialogo diretto e la definizione di un ruolo attivo a Rom e Sinti.
Da troppo tempo il dialogo ed il confronto con la cultura Rom e Sinta è assente, è più uno specchio che una finestra, perché i processi di acculturazione “interpretativi” e le politiche “differenziate” stanno bloccando ogni miglioramento.
Le politiche per Rom e Sinte in Italia hanno evidenziato una persistente assenza di conoscenza, con gravi implicazioni culturali, percepibile nel fallimento delle politiche del passato: politiche “differenziate”, “assistenzialismo culturale”, “segregazione culturale”, sostenute con l’intento di promuovere e valorizzare la cultura Rom e Sinta, proposte e realizzate in conformità a una “interpretazione culturale” del mondo Rom e Sinto, di fatto hanno condotto le persone di queste minoranze verso la divisione e la esclusione.
La divisione, interna ed esterna, sostenuta soffiando spesso sul fuoco del frazionamento dell’identità culturale collettiva e sulla discriminazione, ha impedito il formarsi di una rappresentatività Rom e Sinta per costruire una proposta condivisa, attiva e responsabile, all’interno delle nostre minoranze per collaborare a soluzioni politiche sociali e culturali utili a tutti.

L'esclusione a tutti i livelli del contesto sociale, culturale e politico, ha anche prodotto nelle persone delle nostre minoranze una condizione di “fatalismo persecutorio” ed una forma di “assistenzialismo culturale” che ha condotto Rom e Sinti verso:
- l’accettazione passiva di ogni forma di iniziativa che proveniva dall’esterna, per beneficiare dell’assistenzialismo, sviluppando sempre maggiormente una mentalità assistenziale estranea ai codici morali della cultura Rom e Sinta;
- il rifiuto o la contrapposizione verso ogni forma di iniziativa promossa all’interno delle nostre minoranze per il timore di perdere una referenzialità personale utile ad ottenere un vantaggio individuale attraverso l’assistenzialismo culturale.
La divisione e l’esclusione sono un grave rischio per l’identità culturale collettiva di Rom e Sinti, ma in particolare un rischio per la perdita di codici morali e culturali collettivi di riferimento per la persona appartenente alla cultura Rom e Sinta.
Le minoranze Rom e Sinte hanno interiorizzato un forzato adattamento alle circostanze, sempre negative, ma la trasformazione che stiamo vivendo oggi prevede una interazione culturale sofisticata, dove tende a rafforzarsi una maggiore consapevolezza culturale per la ricerca di quella unità collettiva, utile per un confronto culturale attivo e propositivo e per un riesame critico, che permetta di essere protagonisti di una nuova “dimensione dei Rom e dei Sinti”.
Le minoranze Rom e Sinte vivono oggi un’occasione se nel sano conflitto generazionale e intercomunitario riescono a superare le divisioni e le frustrazioni del passato e spingersi verso il futuro senza negare la tradizione.
Passaggio delicato per il rischio di falsi modelli che potrebbero orientare verso una distorta dimensione dell’essere Rom e Sinto, dimensione che potrebbe essere estranea sia alla diversità culturale, sia al contesto sociale, politico e culturale.
Passaggio insidioso, se non sostenuto da corrette scelte politiche culturali, sociali ed economiche, la promozione di un dialogo diretto e la definizione di un ruolo attivo a Rom e Sinti.
La Federazione Rom e Sinti insieme sollecita la costituzione di un ufficio nazionale ed uffici periferici per Rom e Sinti così come definitivo nel documento politico.
La Federazione Rom e Sinti insieme chiede a Sua Eccellenza il Prefetto di Roma:
- il dialogo diretto ed un ruolo di collaborazione propositiva di Rom e Sinti;
- la costituzione di un tavolo tecnico, che comprenda la presenza strutturata di professionalità Rom e Sinte, per collaborare alla condivisione di un programma di politiche di interazione culturale con le minoranze Rom e Sinte;
- la predisposizione di percorsi formativi per Rom e Sinti in merito alla “comunicazione e partecipazione”.
La Federazione Rom e Sinti Insieme, nel riconoscere i bisogni del territorio ed evitando ogni forma di contrapposizione non necessaria, si rende disponibile al dialogo ed alla collaborazione responsabile.

1 commento:

Anonimo ha detto...

che fregatura.....
.....speravo che avrebbero fatto una guantanamo pure per voi!!!