mercoledì 10 settembre 2008

Bussolengo (VR), la versione di Anna Georgeowistch di 40 anni

Durante la patita aggressione, nel frangente mi trovavo con i miei figli rispettivamente mia figlia di anni dieci e mio figlio di tre anni e mezzo. Mentre i miei famigliari e parenti venivano aggrediti dai Carabinieri, dicevo a quest’ultimi di finirla.
Interveniva un militare in borghese, un maresciallo, la cui qualifica avevo sentito perché altri militari lo chiamavano appunto maresciallo che mi faceva salire sulla roulotte, iniziando ad ingiuriarmi, proferendo «sei una puttana… ti uccido… non gridare…», contemporaneamente colpendomi con pugni al capo e ceffoni al viso. Mentre urlavo al Maresciallo che non avevo fatto nulla, un altro Carabiniere che accompagnava il graduato mi urlava «sei una puttana… non devi parlare… stai zitta…».
Mia figlia, sotto shock per la violenza che stava assistendo, piangeva ed urlava. Lo stesso militare mi diceva «fai star zitta quella puttana altrimenti te la ammazzo…». Poi lo stesso militare si portava dove stazionava mio nipote Marco Campos di anni undici iniziando a picchiarlo. Il Maresciallo diceva poi ai Vigili presenti: «prendete quella troia e portatela in caserma…».In caserma dei Vigili il Maresciallo mi faceva uscire dalla macchina tirandomi per i capelli, trascinandomi fino all’interno dei locali. All’interno dei locali altri Carabinieri mi ordinavano di dire «sono una puttana…». Nel pavimento vi era del sangue che aveva perso mia cognata Sonia Campos. Un Carabiniere stava per pulire questo sangue ma veniva fermato da un suo collega il quale gli diceva: «non pulire quel sangue di una sporca zingara, ma faglielo pulire direttamente a loro». Mi facevano mettere in ginocchio per pulire la chiazza di sangue di mia cognata. Dopo una ventina di minuti venivo rilasciata e successivamente mi portavo al P. S. dell’Ospedale di Desenzano del Garda e venivo visitata e refertata con prognosi di giorni due.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

MA CHE FANTASIA CHE HA 'STA TROIA!!

u velto ha detto...

Il commento sarà segnalato alla Polizia postale.

Anonimo ha detto...

Non capisco come possa esserci persone che godono del male altrui o addirittura nel far male ad ad altri. Li giustifico pensando che la vita deve essere stata molto avara di bene, con loro. Ma non mi do pace tanto per i torturati che per i torturatori. Ho un figlio di undici anni ed un camper....poteva capitare a me...
Aspetto con attenzione il verdetto del Tribunale e spero che giustizia sia fatta.
Saluti ed un abbraccio
Elena