lunedì 1 dicembre 2008

Cassazione, sentenza ambigua

Dibattito acceso sulla sentenza della cassazione sul caso della donna rom che chiede l’elemosina insieme ai figli. La sentenza è confortante in un senso ma sconfortante in un altro. E’ confortante perché accusare una persona povera di ridurre in schiavitù i figli mentre chiede l’elemosina è un’aberrazione. E’ sconfortante perché la Cassazione scrive che l’elemosina costituisce una condizione di vita tradizionale molto radicata nella cultura e nella mentalità delle popolazioni rom e sinte.
Mi chiedo: Moira Orfei porta i suoi nipoti a chiede l’elemosina? Nazzareno Guarnieri porta i suoi nipoti a chiedere l’elemosina? Yuri Del Bar porta i suoi figli a chiedere l’elemosina? Radames Gabrielli porta i suoi nipoti a chiedere l’elemosina?... La risposta è sempre no! E potrei fare migliaia e migliaia di esempi. Eppure Moira, Nazzareno, Yuri e Radames sono Sinti e Rom.
Il primo fatto indiscutibile è che chi chiede l’elemosina è povero. E purtroppo tantissimi Sinti e Rom vivono in una situazione drammatica di povertà. Sono tantissimi i genitori che si svegliano alla mattina e non sanno se riusciranno a dare da mangiare ai loro figli.
Il secondo fatto indiscutibile è che moltissimi Sinti e Rom non riescono ad accedere alle protezioni sociali a cui accedono la stragrande maggioranza dei Cittadini italiani e immigrati, perché contro queste popolazioni si attuano continuamente forme più o meno eclatanti di discriminazione.
La Cassazione avrebbe dovuto chiedersi se quella mamma rom abbia avuto o non abbia avuto la possibilità di inserire i propri figli in una scuola materna o in un asilo nido, senza pagare perché povera. Ma non lo ha fatto e ha chiesto alla Corte di Appello di Napoli di giudicare la donna perché maltrattava i suoi bambini.
Sta di fatto che in Italia nessun bambino sinto o rom italiano chiede l’elemosina insieme ai genitori perché la rete di protezione sociale per chi è povero funziona anche se accertiamo giornalmente moltissime violazioni. Il problema era drammatico alcuni anni fa per le famiglie rom, profughe dalla exYugoslovia ma oggi è molto ridimensionato perché piano, piano (quasi vent’anni) i servizi sociali si sono attivati nei casi di povertà. Il problema è drammatico per molte famiglie povere rom rumene, arrivate in Italia ultimamente.

Perché è drammatico? Perché io genitore vivo questo dilemma: devo andare a fare qualcosa per dare da mangiare ai miei figli e se non ho un lavoro chiedo l’elemosina ma i miei figli dove li lascio mentre chiedo l’elemosina e cerco lavoro? Nella baracca da soli? No, piuttosto li porto con me, perché così sono sicuro/a che non gli potrà succedere niente.
Quindi di fatto i genitori di questi bambini sono nella situazione di:
1) non dare da mangiare ai propri figli e rimanere con loro in baracca,
2) lasciare i figli da soli e rischiare che possa succedergli qualcosa ma anche di essere accusati di abbandono di minore,
3) portarli con loro e dargli da mangiare ma rischiare la denuncia per maltrattamenti o peggio di riduzione in schiavitù.
In questa situazione veramente drammatica alcuni politici, i Sindaci di Padova e di Genova, capiscono la posta in gioco e chiedono misure per il contrasto della povertà. Purtroppo chi ci governa non la pensa così, infatti il Ministro Maroni incita i Sindaci a punire i poveri vietando l’elemosina, senza chiedere agli stessi Sindaci di attivarsi per garantire quelle protezioni sociali che dovrebbero essere garantite da uno Stato democratico e civile.
Inoltre, ha ragione Nazzareno Guarnieri quando scrive che ancora oggi in tante famiglie italiane i figli aiutano i genitori nel lavoro che svolgono in un bar o in una piccola azienda o in un’azienda agricola ma a nessuno verrebbe in mente di accusare questi genitori di ridurre in schiavitù i propri figli. Chiedo quindi al Ministro Maroni, perché lo si fa con i Sinti e i Rom? di Carlo Berini

5 commenti:

Hidden Side ha detto...

C'è una cultura che è quella dell'emarginazione e della sopravvivenza.

E' una cultura che non ha niente a che vedere con i rom o con i sinti, con nessuno dei popoli o degli individui che sono costretti a viverla.

E' una cultura imposta, figlia delle "culture dominanti" che emarginano, sfruttano, discriminano.

Quando vediamo per strada una donna costretta (lo ripeto mille volte COSTRETTA) dal bisogno all'elemosina io sono indignato perché so che la società in cui vivo usa violenza a quella donna, la colpisce negli affetti più profondi, la forza a scegliere per i propri figli tra due mali quello minore.

Io non posso dimenticare che quella donna questa violenza l'ha subita fin da bambina, costretta all'umiliazione per poter vivere, come sua madre, come sua nonna.

Ho sul comodino "Lettere ad una professoressa", della comunità di Barbiana di don Lorenzo Milani, che racconta questa sopraffazione alla fine degli anni 60 ancora inflitta dalla società ai figli di una Italia agricola.

Ho ben presente il racconto di Pasolini dell'Italia borgatara degli anni 50.

Io sono scandalizzato del mio paese, un paese dove l'ipocrisia è fatta ideologia.

Siamo noi, che non facciamo niente per quella madre i veri schiavisti.

Anonimo ha detto...

Trovo strano che alla caritas diano da mangiare ai barboni, ai clandestini ma non ai rom..singolare!
Trovo strano che la tanto esaltata famiglia allargata dei sinti/rom che impedisce alcune soluzioni tradizionali d'integrazione venga a mancare proprio su un discorso come questo.
Trovo singolare che si parli di asili come scusante, in Italia gli asili sono pochissimi rispetto ai bambini, in Italia la maggior parte delle famiglie del nord-est ha entrambi i genitori che lavorano e non hanno una famiglia allargata come quella dei rom...epuure una soluzione la trovano(e non è la baby sitter!)
C'è una cosa che continuo a non capire, se l'Italia è così discriminante, se questa società è così abberrante perchè queste persone continuano a vivere qui?
Come mai si continua a vivere ai margini delle città quando esistono spazi liberi dove, con volontà, si potrebbero creare uno spazio migliore?

PS
Mio fratello è tornato recentemente da una trasferta di lavoro in spagna e mi ha confermato che lì la situazione è differente.
Parlando con gli operai della ditta in cui è andato hanno ripetuto i medesimi "luoghi comuni" nostri rivolti ai gitani(es. quando arrivano aumentano i furti, ecc)

u velto ha detto...

ciao Xpisp, troviamo strano che l'Italia sia uno dei pochi Paesi europei che per non far emergere le discriminazioni razziali subite dai Sinti e dai Rom non li rilevi nemmeno...

Anonimo ha detto...

Ma se quando li rilevano è un atto razzista!

Anonimo ha detto...

Scusa, Hidden Side, ma io stavo aiutando una madre che andava in giro a leggere la mano perché questo è il lavoro che sa fare ma adesso che suo marito mi ha ingannato io come faccio a continuare ad aiutarla? come faccio a fidarmi e a darle aiuto se non so se il marito le spende i soldi in beni voluttuari?