giovedì 9 aprile 2009

8 aprile 2009, dichiarazione del Segretario generale del Consiglio d’Europa

“In ragione delle loro vicissitudini e del loro perpetuo sradicamento, i rom costituiscono una minoranza svantaggiata e vulnerabile […] e pertanto necessitano di una protezione particolare”.
Questa è la citazione di una sentenza pronunciata dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo nel 2007, ricordata ieri a Strasburgo dal segretario generale del Consiglio d’Europa Terry Davis in occasione della presentazione della Giornata internazionale dei rom che si celebra oggi.
Terry Davis ha aggiunto: “In una qualsiasi società democratica gli omicidi e gli attacchi razzisti devono essere condannati e i loro autori perseguiti. Le recenti aggressioni contro i rom in diverse parti d’Europa dovrebbero mettere in luce la gravità della situazione e spingerci ad interrogarci.
Nonostante l’attuazione di politiche di integrazione nazionale per oltre un decennio, gli stereotipi e le paure irrazionali nei confronti dei rom persistono, ed in alcuni casi si consolidano.
Al fine di combattere efficacemente la discriminazione, è necessario rivedere e ridefinire le politiche di integrazione per i rom. È fondamentale assicurare che suddette politiche combattano la discriminazione ed educhino al rispetto ed alla tolleranza nei confronti di persone forse diverse, eppure uguali. La storia insegna che la lotta al razzismo può essere vinta con successo solo se sostenuta dalla maggior parte della popolazione.
In alcuni Paesi i rom sono considerati un problema sociale, o peggio ancora, un problema di pubblica sicurezza. È inquietante constatare come l’attività di profiling razziale ed etnico sia riemersa all’interno di alcune politiche di sicurezza.
La Giornata internazionale dei rom offre la possibilità a tutti, governi, organizzazioni internazionali e alla società civile di dimostrare che, nonostante l’attuale crisi economica, esiste la volontà di dedicare tempo, energie e risorse affinché tutti i rom d'Europa possano godere degli stessi diritti umani di qualsiasi altro cittadino europeo”. di Immigrazione Oggi

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