lunedì 18 luglio 2011

Bari, Nichi Vendola ha incontrato Jeroen Schokkenbroek

Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola (in foto) ha incontrato il 15 luglio a Bari Jeroen Schokkenbroek, il giurista olandese nominato rappresentante speciale del nuovo segretario generale del Consiglio d'Europa (Thorbjørn Jagland ex Premier norvegese) per discutere le problematiche vissute dalle minoranze rom e sinte in Italia. All'incontro hano partecipato anche gli assessori alla Cittadinanza attiva e politiche di inclusione dei migranti Nicola Fratoianni e al Welfare Elena Gentile.
L'incontro si è svolto in previsione del meeting convocato per il prossimo 22 settembre a Strasburgo dal Consiglio d’Europa e finalizzato alla adozione di un piano di azione oltre che alla creazione di un network di enti locali italiani e quindi europei a favore delle minoranze sinte e rom.
''C'è un elemento di preoccupazione seria - ha detto il governatore - la crisi economica e sociale che sta giungendo a un punto di assoluta gravita' in tutta Europa, e le scelte politiche dei governi europei mirate al taglio delle reti di protezione sociale, il netto impoverimento che si è già determinato e che aumenterà nei prossimi anni, rappresentano il terreno di grandi pericoli per i diritti delle minoranze''.
''Quando c'è la povertà e la fame - ha spiegato Vendola - il rischio della guerra tra i poveri è molto forte. Gli zingari, così li chiamiamo noi, sono stati sempre il capro espiatorio ideale di tutti i periodi di crisi. Noi temiamo che in ogni parte del continente questa crisi così pesante, che equivale a una vera e propria guerra, possa produrre la sedimentazione di veleni razzisti e xenofobi e possa rappresentare per rom e sinti una nuova stagione d'inferno''.
La Regione Puglia, ha concluso Vendola, ''con il Consiglio d'Europa svolgerà, non soltanto per la Puglia, ma in qualunque luogo potrà avere voce in capitolo, la propria battaglia perchè si possa uscire dalla crisi senza aver perso i fondamenti della nostra civiltà''.
Il Consiglio d'Europa insieme alla Ue ha deciso di porre le problematiche vissute dalle minoranze sinte e rom tra le priorità della propria azione anche in considerazione delle crescenti campagne discriminatorie e dell'uso strumentale delle vicende riguardanti i i rom e i sinti che hanno visto forze politiche ma anche governi europei.

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