Ma il Libertario della
Rete, e qua diventa macchietta, si inalbera anche quando chiunque, ma
chiunque chiunque, fa notare che però alcuni tipi di contenuti e
alcuni tipi di personaggi in rete fanno cose poco corrette, e usano
il web per campagne violente, razziste, diffondendo materiali
offensivi, istigando i lettori a compiere veri e propri reati,
diffondendo a bella posta informazioni fasulle o fortemente
rimaneggiate. Tutte cose che capitano anche attraverso altri media,
per carità, ma che per la diffusione del web e la facilità di
accesso sul web hanno un’altra portata e una diffusione
potenzialmente più capillare.
Ma il Libertario della
Rete di questo non vuol nemmeno sentir parlare: ha in questi casi una
sorta di rimozione psicologica e freudiana. Per lui la rete è un
immenso wiki che si autocorregge da solo, espellendo ed emarginando
per un processo selettivo e naturale i “cattivi” e i violenti,
che comunque sono quattro imbecilli da non considerare neppure. A
nulla vale fargli notare che persino i wiki come Wikipedia, oggi, si
sono dati delle regole e hanno messo barriere, perché il principio
dell’autocorrezione è valido, ma deve comunque essere incoraggiato
e regolato, e alcuni utenti vanno controllati o addirittura bloccati,
altrimenti il principio che si impone non è quello della selezione
del migliore, ma quello della cattiva moneta che scaccia la buona. di
Mariangela Vaglio, leggi tutto...
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