Il titolo europeo di pugilato dei pesi
superleggeri va all'Italia, a conquistarlo è il pugile Michele Di
Rocco. Battuto con verdetto unanime il co-sfidante Lenny Daws, 35
anni, di Londra. Michele Di Rocco al termine dell'incontro grida:
“Saluto tutti i gitani d'Italia”.
Michele Di Rocco è un rom italiano
nato a Bastia Umbra (Pg), 31 anni fa. Ha debuttato fra i
professionisti nel 2004. Alle Olimpiadi di Atene, dopo avere difeso i
colori italiani, aveva dichiarato: "Combatto anche per la mia
gente. Pugni per dire agli italiani che ci odiano che i gitani non
sono brutti, sporchi e cattivi".
Scrive la Gazzetta dello Sport “La
corona vacante dei superleggeri è conquistata da Michele Di Rocco,
che sabato sera ha realizzato un sogno e portato il prime pugile
italiano di origine rom, sul tetto d’Europa: si è trattato di un
dominio per tutti e 12 i round contro un battagliero inglese come
Lenny Daws. Per il pugile di stanza in Umbria ma ormai romano
d’adozione l’impresa è notevole, non solo per il risvolto gitano
ma per una prestazione sempre tambureggiante, intraprendente,
efficacissima nella varietà dei colpi: Di Rocco s’è confermato
pugile valoroso, tecnico, preciso, attento e veloce, capace di
combattere a viso aperto, e di resistere anche al ritmo incessante
dal primo all’ultimo round. "Sono felice per aver coronato il
sogno di una vita", ha detto il trentenne superleggero che ora
si vede spalancate le porte di una carriera prestigiosa.”
Scrive Repubblica “Michele Di Rocco è
stato semplicemente perfetto nella gestione dell'incontro contro
Lenny Daws. Il pugile londinese, con un buon record di incontri ed un
livello discreto di avversari incontrati, partiva con un vantaggio di
parecchi centimetri di allungo, ma nessuno se ne è accorto. Sin
dalle prime fasi infatti, è infatti Di Rocco ad anticipare con il
suo rapidissimo jab sinistro l'avversario, mostrando doti tecniche
nettamente superiori. Daws, estremamente schematico nella sua azione,
praticamente propone solo colpi di sbarramento, ma a parte un buon
destro nell'undecimo round, non crea mai problemi all'umbro, che non
perde il controllo della situazione neanche quando nel secondo round
accusa un taglio all'arcata sopraccigliere destra. Mai una azione
banale per Di Rocco, che raramente porta colpi isolati e propone
serie pregevoli. L'unico piccolo rammarico, è l'arrivo di questa
corona europea con un certo ritardo rispetto a potenzialità
finalmente espresse in pieno. La sconfitta - l'unica - con Lauri nel
2007 - sembrava aver pregiudicato il cammino, ma la rivincita con lo
stesso varesino lo scorso anno è di fatto stata il viatico per
questa vittoria. Non rendono peraltro giustizia i cartellini dei
giudici: due e quattro punti di margine, pochi per quello che si è
visto. "Saluto tutti i gitani d'Italia", è il grido di Di
Rocco a fine match.”
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