Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato una nuova Raccomandazione che chiede ai 47 Stati membri di includere la storia della minoranza linguistica sinta e rom nei programmi scolastici e nel materiale didattico. La nuova raccomandazione viene adottata a vent'anni dalla Raccomandazione 4/2000 ancora oggi inattuata in Italia.
La Raccomandazione CM/Rec(2020)2 si focalizza sulla lotta all'antiziganismo, sono infatti i pregiudizi e gli stereotipi presenti nel personale scolastico una delle cause più evidenti dell'insuccesso scolastico dei minori sinti e rom e del perpetuarsi nella società italiani di idee razziste nei confronti delle persone apaprtenenti alla minoranz alinguistica. L'Italia è il paese europeo con il livello più alto di antiziganismo di tutta l'Unione europea.
Per questa ragione il Consiglio d'Europa ritiene fondamentale l'inserimento nella didattica della storia della minoranza e del contributo dato da sinti e rom al patrimonio storico e culturale locale, nazionale ed europeo.
La storia è un efficace strumento per combattere l'odio, la discriminazione e i pregiudizi, la radicalizzazione e la negazione del Porrajmos, il tentativo di genocidio subito da sinti e rom durante il fascismo e il nazismo. Il Consiglio d'Europa ritiene necessario introdurre nella programmazione e nei libri di testo il Porrajmos e le ricorrenze italiane più significative come ne Il Giorno della Memoria ma anche per esempio l'undici settembre data dell'ordine di internamento di tuti i sinti e rom italiani in appositi campi di concentramento.
Il Consiglio d'Europa ritiene altrettanto necessario introdurre nella didattica elementi positivi come il ruolo attivo avuto dagli appartenenti alla minoranza nella lotta di liberazione dal nazifascismo in Italia e in tutta l'Europa.
L'introduzione nella programmazione scolastica questi temi come dell'apporto dato alla cultura italiana aiuterebbe a far comprendere che le persone appartenenti alla minoranza sono parte integrante e interagente della società.
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