venerdì 16 maggio 2008

Comunità ebraiche, a Napoli atti di discriminazione

“L'indiscriminata espulsione di massa di un gruppo etnico potrebbe forse produrre momentanei consensi e una breve ed effimera illusione, ma ben presto la vera natura discriminatoria di un simile atto emergerebbe con chiarezza e verrebbero messi a nudo tutti gli errori e le omissioni che nel tempo hanno prodotto questa degenerazione ingovernabile. Porto l'esempio dei nomadi, ma dobbiamo ricordare che le stesse pericolose dinamiche potrebbero colpire chiunque”, così il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, reagisce ai disordini e agli atti di intolleranza che hanno preso a bersaglio appartenenti alla minoranza rom in Italia e altri cittadini stranieri presenti nel nostro Paese.
“Tutti - prosegue in una nota il presidente dell'Unione delle comunità ebraica in Italia (Ucei) - hanno il dovere di osservare le leggi e il diritto di essere giudicati sulla base dei propri comportamenti. Se derogassimo a questi principi ci renderemmo complici di un imbarbarimento della società. In un Paese moderno e democratico non c'è alternativa al buon funzionamento della Giustizia, la sola realtà che può prevenire il rischio dell'adozione di misure limitative delle libertà fondamentali. Il pericolo che minoranze violente, forti di proprie organizzazioni che con il loro potere intimidatorio e corruttivo riescano ad assicurarsi l'impunità e quindi un esonero di fatto dall'obbligo di rispettare le leggi dello Stato, è presente oggi sia in Italia che in altri Stati e ne abbiamo quotidiane conferme”.

“Il senso di impotenza e di esasperazione di larghi strati della società che vengono quotidianamente traumatizzati da notizie di crimini efferati e raccapriccianti alimenta la sfiducia nello Stato e la tentazione di far ricorso alla giustizia sommaria aggiungendo così altra ingiustizia all'ingiustizia. E' terribile apprendere che interi campi di nomadi sono stati dati alle fiamme in una zona dell'Italia che si è sempre distinta per la sua tradizione di larga e civile accoglienza”.
“Di fronte a gravi crimini commessi da singoli individui che la giustizia non riesce a perseguire, si riversano odio e sospetto su intere collettività senza nessuna distinzione tra persone oneste e criminali. Qualcosa sta distruggendo le regole del vivere civile, e questo è il miglior regalo che possa essere fatto alle organizzazioni criminali, alle quali si consente così di usare altri esseri umani, anche la propria stessa gente, come scudi. Se proseguisse - conclude Gattegna - un processo di criminalizzazione generalizzata, sia nei confronti dei nomadi che di qualsiasi altro popolo, gli onesti, abbandonati e discriminati, resterebbero in ostaggio dei criminali. E la sconfitta dello Stato sarebbe totale”.
“Vigileremo affinché sia garantita, prima di tutto, la sicurezza di tutti noi tutti cittadini italiani, ma anche che le misure adottate a contrasto dei fenomeni criminali non abbiano un capro espiatorio, vittima sacrificale, delle cose che non vanno”. A dichiararlo è il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici sottolineando di condividere l'intervento di oggi di Renzo Gattegna presidente dell'Unione delle comunità.
“E' un sentimento - spiega - che sorge dalle nostre comunità di fronte ai fatti di Napoli”. “Il nostro spirito - aggiunge - era e rimane quello di costruire dalla brutta lezione della seconda guerra mondiale un approccio del nostro rapporto con le minoranze basato sulla lotta prima di tutto all'indifferenza, nemica dei diritti di chi subisce l'ingiustizia”.
Per Pacifici la nomina di un Commissario per l'emergenza Rom “sulla spinta di sentimenti nati dalla paura e che attraversano trasversalmente tutte le forze politiche non e' lo strumento di comunicazione migliore. Le parole hanno un peso. Mentre sarebbe meglio adottare le stesse misure parlando di 'Emergenza sicurezza' generica per reati che provengono da ogni etnia, italiana compresa'”. “La nostra non e' una polemica ma una pacata riflessione per fare in modo che forze xenofobe e razziste estranee alle nostre istituzioni non possano - conclude - farsi giustizia da sole”.

8 commenti:

Anonimo ha detto...
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u velto ha detto...

ciao Anonimo, il tuo commento è razzista e sarà inoltrato alla Polizia postale.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Attenzione ti spiego il significato del termine razzista.
E' razzista chiunque esprima un pensiero o parere contrario alle idee di sucar drom.
non lo sapevi?

Anonimo ha detto...

ciao Anonimo, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane non è il Governo Israeliano.
I commenti sono stati cancellati perchè incitavano all'antisemitismo.

ciao Xpisp, penso che sia giunto il momento di sentire cosa dice la Polizia Postale sui certi tuoi commenti. Errare è umano ma perseverare è diabolico...

Anonimo ha detto...

Caspita è reato esprimere pensieri.
Carlo sei spassoso.
Riportami il pezzo razzista del commento che è stato eliminato, magari mi è sfuggito.
Non credo che postare un commento con le dovute "spiegazioni" possa rappresentare incitamento all'odio.
Quindi visto che sei così sicuro delle tue affermazioni, dimostrami che ho errato.

Anonimo ha detto...

Resto sempre in attesa di capire cosa ho scritto di razzista e xenofobo da essere denunciato alla polizia postale.
Se hai bisogno dei miei dati..hai la mia mail ti mando tutto ciò che serve, Resto in attesa Carlo.

Anonimo ha detto...

Dopo una settimana ancora silenzio.
Silenzio che devo interpretare come?
Ho subito accuse pesanti...voglio capire dove ho sbagliato.
Le parole, come denota l'intervento di Berini(visto l'atteggiamento) è stato pesante e minaccioso, Credo sia giusto che si dichiari, visto che il colpevole lo chiede, cosa è stato così "indecente" da ricevere la minaccia di una denuncia.
Aspetto sempre di avere chiarimenti