mercoledì 10 settembre 2008

Bussolengo (VR), la versione di Giorgio Campos di 17 anni

Intorno alle ore 14.00 del giorno 5 settembre 2008, in Bussolengo, mentre ritornavo alla roulotte in sosta nel piazzale delle giostre, dove si trovavano i miei parenti, vedevo gli stessi che venivamo picchiati da dei Carabinieri in divisa, un Maresciallo alto sui 180 cm circa, corporatura media, ed un Brigadiere alto sui 170 cm circa senza capelli, corporatura media.
Vedendo che mio padre Angelo Campos era percosso ferocemente dai Carabinieri lo prendevo dalle mani e lo trascinavo con me verso la strada. Nel frangente vedevamo passare una roulotte e chiedevamo aiuto agli occupanti. Dopo una decina di chilometri venivamo raggiunti da una pattuglia dei Carabinieri che ci fermavano e prendevano me e mio padre mettendoci le manette.
A me, a mio padre ed alla persona che ci aveva dato il passaggio veniva messa in bocca la canna della pistola da ambedue i militari. Venivamo raggiunti da altre due pattuglie dei Carabinieri, e noi tutti venivamo caricati nelle macchine. Venivamo portati in Caserma a Bussolengo. Venivamo buttati a terra con le manette ai polsi. Venivo colpito con manganellate, calci e pugni da cinque militari, tre in divisa e due in borghese. Venivo ingiuriato con sputi, apostrofato con «testa di cazzo… tua madre è una puttana…» e nel frattempo venivo continuamente picchiato.
Successivamente venivo accompagnato nelle celle sotterranee venendo ancora picchiato e messo in cella dove si trovava mio fratello. Dopo una decina di minuti di permanenza nella cella, tre militi hanno portato una bacinella piena di acqua ghiacciata e poi a turno ci prendevano la testa e l’immergevano nell’acqua per una decina di secondi. Il tutto è durato una decina di minuti. Finta la tortura mi hanno picchiato nuovamente.
Dopo una ventina di minuti altri due Carabinieri senza divisa, che se vedo riconosco, mi hanno portato in bagno, mi hanno fatto lavare la faccia, e dopo avermi spogliato completamente nudo, mentre uno mi picchiava, l’altro mi riprendeva al cellulare, dicendomi che la sera stessa lo avrebbe riguardato divertendosi. Mentre accadeva questo venivo fatto oggetto di sputi. Venivo riportato in cella dove c’era mio fratello Michele e lì venivo nuovamente percosso.

I Carabinieri si portavano nelle altre celle picchiano anche gli altri. Mentre compivano queste violenze i militari si compiacevano del loro operato dicendo di essere fieri del loro razzismo adottato nei confronti degli zingari. I due militari passavano ogni venti minuti, circa, davanti alle celle, talvolta mostrando i genitali ed altre volte imprecando e sputando. Un graduato diceva inoltre che la loro caserma era la più nominata per la cattiveria usata nei confronti degli zingari.
Durante la permanenza nella Caserma di Bussolengo, il Carabiniere senza capelli alto 170 cm, mi prendeva il portafoglio da dove estraeva la somma di sessanta euro, impossessandosene e dicendomi che con il denaro sarebbe andato a fare la spesa.
Dopo quattro – cinque ore di violenze io, mio fratello e mio padre venivamo trasferiti presso la Caserma di Peschiera del Garda, dove venivamo sottoposti a fotosegnalamento. Mentre venivamo sottoposti a questi rilievi venivamo ancora picchiati dai militari di quella caserma che saprei riconoscere.
Preciso che nel momento in cui mi sono state applicate le manette dal Carabiniere senza capelli alto 170 cm circa, dicendo allo stesso se mi allontanava la morsa, costui invece le serrava ancora di più. Preciso che ancor oggi sono evidenti le ferite ai polsi. Questo militare poi prendeva un pugnale e mi chiedeva quale parte volevo che mi tagliasse. Non rispondevo nulla abbassando il viso. Mi veniva passata la lama sotto il collo e leggermente punzecchiato al torace. Mentre venivo ancora percosso questi mi minacciava di non dire nulla appena fossi stato rilasciato.
Successivamente venivo rilasciato e quindi lamentando dolori per le ferite riportate, mi portavo al P. S. dell’Ospedale di Desenzano del Garda dove venivo visitato, sottoposto ad accertamenti clinici e quindi refertato con prognosi di tre giorni per algia spalla sx.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

CHE CUMULO DI FANDONIE! SE IN UN CAMPO ROM ENTRANO MENO DI 20 CARABINIERI VENGONO MASSACRATI A SASSATE! E' ORA DI FINIRLA CON L'ILLEGALITA' STRAFOTTENTE DI QUESTA RAZZA PARASSITA! IROM NEI FORNI O IN GALERA !!!... MEGLIO NEI FORNI !!!

u velto ha detto...

Il commento sarà segnalato alla Polizia postale.

Anonimo ha detto...

Ma cosa volete che gli faccia la polizia a quelli che scrivono ste cose?
Al massimo li arruola...