venerdì 10 aprile 2009

Reggio Emilia, denunciati i piromani razzisti

Hanno tra i 19 e i 21 anni, sono ragazzi normali e provenienti da famiglie senza apparenti difficoltà. Hanno un lavoro stabile e vivono a Cella. Tre giovani con un unico problema: come sconfiggere la noia di un martedì sera qualsiasi, magari alla vigilia delle feste natalizie. Così: prendere una tanica, riempirla di benzina, incendiare e distruggere la microarea di via Felesino a Roncocesi, quella destinata, nel progetto della giunta Delrio, alla prima famiglia di nomadi Sinti trasferita dal campo di via Gramsci alla tanta discussa campina. Dopo quattro mesi di indagini la Digos ha chiuso il cerchio, identificando e denunciando per danneggiamento aggravato tre giovani: un impiegato di 21 anni, un artigiano suo coetaneo e uno studente 19enne. I tre, mercoledì sera in questura, hanno confessato tutto, raccontando al capo della Digos Lucio Di Cicco, quello che avevano combinato nella notte tra il 23 e il 24 dicembre dello scorso anno. «Abbiamo fatto una sciocchezza - hanno detto i tre ragazzi - ma mai avremmo pensato che quel gesto potesse provocare una reazione del genere. Mai avremmo pensato che si potesse creare tutta quell’attenzione». A coordinare le indagini è stato il procuratore capo Italo Materia che ieri, durante la presentazione dell’operazione della polizia, ha voluto precisare che «fortunatamente è stata esclusa qualsiasi matrice politica alla base di questo gesto che aveva allarmato molto tutta la comunità reggiana». La vigilia di Natale dello scorso anno, la polizia, su segnalazione di alcuni tecnici comunali, era intervenuta nella microarea di via Felesino dove aveva raccolto diversi elementi per iniziare le indagini: dai resti di una molotov, fino a ciò che era rimasto della tanica di benzina. «Chi compie simili azioni - ha detto ieri il sindaco Delrio - ha una volta di più la certezza che questi atti non restano impuniti. Mi auguro che simili atti non accadano più e che si combatta un clima culturale che porta ad individuare obiettivi sensibili in alcune persone e situazioni di vita. Mi auguro che continui l’impegno di tutti per un clima culturale di condivisione e conoscenza, integrazione e non separazione, rispetto dei diritti e dei doveri». Un ringraziamento alla Digos è stato espresso ieri anche da Antonella Spaggiari, candidato sindaco per la lista Città Attiva: «Ciò dimostra il malessere che attraversa i nostri giovani». di Marco Martignoni

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