Per una settimana la
comunità di una periferia da anni abbandonata a se stessa, senza
servizi sociali e culturali, è stata ostaggio di chi gridava “Via
i rom dal quartiere”, “Boia chi molla”, “Pisapia assassino”,
esibiva saluti romani e magliette mussoliniane, bloccava le strade
trascinando con se cittadini per bene, insofferenti per una presenza
che non sanno capire, così diversa, così estranea, sofferenti per
una crisi più grande, sociale, culturale nella quale non hanno che
se stessi.
Non importa che tutto si
regge su menzogne: lo spostamento dei rom in un centro di accoglienza
era previsto da tempo, nessuno dà 30.000 euro ai rom, i 5,6 milioni
di fondi arrivati non sono nuove tasse ma il residuo dei 13 stanziati
da Maroni e spesi, inutilmente dalla Moratti ai quali si aggiungono i
5,3 milioni di danaro dei milanesi spesi da De Corato in 540 sgomberi
che non hanno risolto un problema che sia uno, ma sono serviti a
usare la sofferenza per la propria propaganda.
Non importa, perché il
male che affligge la nostra comunità è così profondo che non basta
dire la verità. Questo male lo troviamo nel pregiudizio profondo
nella coscienza collettiva frutto dell’ignoranza e della volontà
di non vedere, di non capire, ma soprattutto lo troviamo nei bambini
di 5 anni che al parco giocano alla “caccia allo zingaro” sotto
gli occhi compiaciuti dei padri e delle madri, lo troviamo nelle
signore che dicono a nostro figlio che corre per strada e sembra
“normale” “Stai attento, ci sono gli zingari”, lo troviamo
quando i nostri figli vedono il loro amico che saltella e fa il coro
contro quelli come lui, lo troviamo nelle ragazzine per bene che
cercano di affacciarsi nel varco presidiato dalla polizia per “vedere
gli zingari”.
Questo male non lo si
affronta con i toni sommessi, non lo si affronta evitando il
confronto con chi sfoga sul “mostro” il suo malessere, la sua
insoddisfazione, il suo disagio, non lo si affronta nascondendo lo
sporco sotto il tappeto. Soprattutto non lo si affronta con il
silenzio imbarazzato che lascia lo spazio alla discriminazione, oggi
in viale Dione Cassio, domani in tutti gli altri campi regolari e no
regolari di Milano, con tutti i loro problemi ancora da risolvere. In
questi giorni ci siamo chiesti: dov’è la Milano democratica e
antifascista, la Milano che si appresta a celebrare il XXV Aprile, la
festa della liberazione che ha liberato i tanti Sinti e Rom dai campi
di concentramento italiani a loro dedicati, una pagina bianca nella
nostra storia. Nei campi di Milano ci sono i figli e i nipoti di quei
deportati. Ci chiediamo: con quale spirito oggi dovrebbero celebrare
questa giornata se si sentono esclusi dalla loro comunità?
Ci sono dei gesti che
valgono più di tanti ragionamenti, di tante precisazioni. Noi,
Consulta Rom e Sinti di Milano, per tutte le comunità rom e sinte di
Milano chiediamo a lei un gesto, signor sindaco, un gesto che ci
faccia sentire quello che siamo, cittadini come gli altri, un gesto
che apra la stagione della riconciliazione tra chi vive con la
propria storia, la propria cultura e non si deve sentire in un ghetto
psicologico, morale e sociale, un gesto che dia ai nostri figli il
futuro a cui hanno diritto. di Consulta Rom e Sinti di Milano
10 commenti:
" un gesto che ci faccia sentire quello che siamo, cittadini come gli altri, un gesto che apra la stagione della riconciliazione tra chi vive con la propria storia, la propria cultura e non si deve sentire in un ghetto psicologico, morale e sociale, un gesto che dia ai nostri figli il futuro a cui hanno diritto"
Non siete cittadini come gli altri!
NOn pagate le tasse ma avete servizi(pochi) ma li avete.
Quei soldi potevano essere utilizzati per costruire case popolari a cui dovevano poter accedere anche i rom, ma fare cose solo per loro è un ghettizzare che vi piace e che accogliete a mani basse.
Vorrei un commento sul gruppeto di ragazzi rom beccati a rubare in maniera scientifica nella metropolitana.
Ah già di quello NON parlate
In Italia la responsabilità penale e civile è personale e non etnica.
Sull'accusa di non pagare le tasse (evasione fiscale) la respingiamo al mittente.
quindi lavorano? bene quindi hanno un reddito e quindi come tutti gli altri si mettono in coda per una casa popolare se ne hanno diritto.
al mittente ci metta le sue panzane razziste per avere una strada preferenziale su tutti gli altri cittadini.
La casa popolare per chi è in stato di emergenza abitativa è data direttamente dal Comune con una procedura semplificata. Sono gli alloggi di riserva. Si informi!!
senta arrogantello da strada, si informi lo dica a sua sorella!
Siete coi che da anni rompete gli zebedei dicendo che le case popolari non vanno bene per i sinti/rom perchè loro hanno un modo abitativo differente!
Siete voi che rompete cercando sempre e comunque strade diverse da quelle dei cittadini non sinti/rom.
Se uno lavora e paga le tasse, come dice lei ha un reddito!
Quindi dopo anni di NON pagamento di un belino(affitti, imu, tassa sui rifiuti, ecc) dovrebbe poter provvedere da solo.
Altrimenti se non è in grado si mette in lista e riceve ciò che gli spetta!
se uno da 20 anni è in quelle condizioni è per SCELTA o altro che io, che non m'informo, non riewsco a comprendere.
Provi ad essere educato e vedrà che la sua opera sarà migliore!
Dimenticavo, egregio arrogante!
In Italia, lei scrive, la responsabilità penale è personale e non etnica(ancora questa parola per continuare l'equivoco conveniente a lei per avere uno stuipendio!) , strano perchè spesso per voi invece è politica.
Dimenticavo che siete i maestri del doppiopesismo ideologico!
Respingiamo la mittente tutte le idiozie scritte. E constatiamo quanto sia difficile salvare una persona che sta affogando in un bicchiere d'acqua. Comunque dispiace...
Eccola la solita rispostina da superiore che discrimina chi non condivide la sua posizione.
si rilegga lei non dialoga, lei stabilisce e sentenzia.
Buon lavoro, ma viste le premesse mi sa che non andrà lontano
Ma non è giusto, ecco, che voi c'avete lo Sgarbi de noartri e io no!
Egregio signor Fabrizio, io sarò Sgarbi(quando parla d'arte!) però qui c'è chi non si ricorda neppure ciò che scrive:
http://sucardrom.blogspot.it/2010/02/gallarate-va-ultimatum-del-comune-alle.html
Non si dice forse che non vogliono le case popolari per vivere insieme?
Le idiozie scritte ma da chi?
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