venerdì 31 maggio 2013

Bologna, gli Azzurri contro il razzismo

La FIGC ha deciso di dedicare la prossima gara della Nazionale di calcio, Italia-San Marino, in programma questa sera allo stadio Dall’Ara di Bologna al tema del contrasto al razzismo chiedendo all’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità, di collaborare alla realizzazione delle attività di sensibilizzazione e di promozione della parità di trattamento rivolte ai più giovani e alle famiglie previste durante l’intera giornata e all’inizio della partita.

Dopo l’iniziativa congiunta portata avanti lo scorso marzo durante l’ultima Settimana di azione contro il razzismo - allorché l’UNAR accompagnò un gruppo di ragazzi stranieri e rifugiati al ritiro della Nazionale a Coverciano - sarà la prima occasione di collaborazione fra UNAR e FIGC, in vista di un accordo che porterà l’UNAR ad entrare stabilmente nel Programma Vivo Azzurro, la campagna di sensibilizzazione al tifo “giusto” e di responsabilità sociale della FIGC, che accompagna con le sue iniziative tutte le partite della Nazionale di Prandelli. In questa occasione l’Unar e la Figc distribuiranno sugli spalti 30.000 fotografie di 3 calciatori simbolo della Nazionale di calcio. Il retro delle fotografie sarà completamente colorato di rosso e riporterà lo slogan “Mai più razzismo”.


Prima della partita, i capitani delle due squadre leggeranno un messaggio invitando il pubblico ad alzare il cartellino rosso per espellere simbolicamente il razzismo dal calcio e sarà proiettato lo spot contro il razzismo realizzato dalla FIGC a Coverciano, con la partecipazione di Balotelli, De Rossi e Buffon.

«Le manifestazioni razziste negli stadi - afferma la Ministra per le Pari Opportunità, le Politiche Giovanili e lo Sport, Josefa Idem - vengono dai più giovani che rappresentano la generazione che dovrebbe avere una maggiore apertura verso la differenze. Non è vero inoltre che la intolleranza isola; a volte unisce questi giovani che manifestano così in modo errato una falsa identità di gruppo o, forse, più semplicemente, un generico sentimento di rabbia e di orgoglio che nasce da un profondo vuoto di valori sul quale dobbiamo intervenire. Ringrazio, quindi, la FIGC per questo importante segnale. La Nazionale di calcio rappresenta il nostro Paese ed è fondamentale che si faccia portatrice di un messaggio di sensibilizzazione a favore della lotta al razzismo. Il calcio può e deve dare anche esempi e stimoli positivi e deve riuscire a cacciare i razzisti dagli stadi, isolandoli e facendo capire la gravità di certi comportamenti. Il Dipartimento per le Pari Opportunità, attraverso l’UNAR darà tutto il sostegno e l’expertise necessaria per far sì che il contrasto al razzismo cominci già dai bambini delle scuole calcio, per formare futuri calciatori e futuri tifosi per i quali, dentro e fuori dal campo, non esistano discriminazioni. In tal senso – conclude la Ministra - sono molto contenta che, aderendo al nostro invito, la FIGC ci abbia annunciato la volontà di avviare una collaborazione sia sul fronte della sensibilizzazione che della proposizione di misure per il contrasto al razzismo nel mondo del calcio. Mi auguro di vedere presto stadi dove gli spettatori si divertano a tifare per la propria squadra, guardando solo il colore della maglia e non il colore della pelle dei giocatori».

1 commento:

Anonimo ha detto...

MAI + RAZZISMO!