I dati raccolti nel 2013 dallo
Sportello Antidiscriminazioni di Articolo 3 portano a tenere alta la
guardia, perché la supremazia diretta o indiretta verso le fasce
della società più deboli o indifese è sempre in agguato. Trenta i casi di discriminazione presi
in esame lo scorso anno, tra cui 13 a Mantova, 11 in Italia, 4 in
Lombardia e 2 sul web. Il problema di solito viene risolto con la
mediazione. Soltanto in un caso, in cui è coinvolto un politico
mantovano, ritenuto responsabile di discriminazione verso Rom e
Sinti, si è arrivati alle vie legali.
I più esposti verso intolleranza e
soprusi sono proprio i cittadini Rom e i Sinti (16 casi), seguono di
poco le discriminazioni etnico- razziali (13) e quelle contro la
comunità Lgbt (3). Gli ambiti in cui questi 30 casi sono stati
rinvenuti riguardano quello pubblico, seguito da istituzionale,
lavoro, scuola e servizi.
Lo Sportello ha monitorato 4 proposte
di legge regionale che introducevano paletti verso gli immigrati
nell'assegnazione degli alloggi popolari, nella fruizione dei servizi
socio-assistenziali e nel diritto allo studio.
Esaminate anche le segnalazioni di
documenti e dichiarazioni discriminatorie pubblicate su Facebook: 14
i casi evidenziati (alcune pagine sono state chiuse).
L'attività di Articolo 3 si allarga
sempre di più. Ieri è stato sottoscritto un protocollo d'intesa
antidiscriminazioni con il Comune di Cremona. Il bilancio 2013 è
stato presentato dal responsabile dello Sportello, Carlo Berini,
insieme al presidente Davide Provenzano con il coordinatore Emanuele
Nitri. Il Rapporto dell'Osservatorio sarà presentato nel mese di
maggio 2014. da Gazzetta di Mantova
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