La notte tra il 2 e il 3 agosto 1944 le
SS sterminarono gli ultimi sopravvissuti dello Ziguenerlager ad
Auschwitz - Birkenau. Migliaia di sinti e rom sono spinti nelle
camere a gas e poi bruciati nei forni crematori. Puoi non dimenticare le vittime visitando il primo museo virtuale in Italia del Porrajmos e accendendo
una candela sulla tua finestra di casa. Il Porrajmos non è però
stato solo lo Ziguenerlager ad Auschwitz – Birkenau.
Il 2 agosto 2014 saranno passati
settant'anni da uno degli emblemi della ferocia razzista. Una
ferocia, nata nell'Italia fascista e nella Germania nazista, e che si
è diffusa in tutta l'Europa portando al tentativo di genocidio di
tutti i sinti e rom d'Europa. Il 2 agosto è un giorno di lutto e
tale deve rimanere per ricordare a noi stessi quanto la bestia
razzista può compiere contro la razza umana.
Un giorno di lutto, non
un giorno di liberazione da commemorare. Chi pensa che il 2 agosto si
debba commemorare il Porrajmos è in errore perchè non si commemora la
morte. Si commemora la liberazione dei sinti o rom,
sopravvissuti alla ferocia razzista ad Auschwitz-Birkenaue e liberati il 27 gennaio 1945
dall'Armata Rossa.
La storiografia ha oramai fatto luce
sulla persecuzione subita da sinti e rom. Perseguitati per motivi
razziali in quanto sinti e rom. Un tentativo di genocidio che ha
vissuto centinaia e centinaia di eccidi per eliminare i sinti e rom
dall'Europa. Il 2 agosto è uno di questi, forse è l'eccidio che più
risveglia e scuote le coscienze perchè successo nel luogo simbolo,
Auschwitz-Birkenau, del genocidio.
Ufficializzare la data del 2 agosto per
commemorare il Porrajmos sarebbe però un grave errore
anche perchè si rinchiuderebbero per l'ennesima volta sinti e rom in
un ghetto mentale. Il 27 gennaio è la data simbolo in Europa e nel
Mondo che accomuna le vittime della persecuzione nazifascista.
Ghettizzare i sinti e rom il 2 agosto sarebbe un suicido culturale
che presterebbe immediatamente il fianco agli assertori dell'unicità
della Shoah.
Il Porrajmos come la Shoah è stata una
persecuzione su base razziale con l'intento di genocidio di sinti, rom
ed ebrei uniti in un unico destino di morte. Negare questo sarebbe
cancellare anni di lavoro degli storici e di tanti sinti e rom che
hanno voluto ristabilire la verità. Per questa ragione chiediamo a
tutte e tutti di accendere una candela sul davanzale della propria
finestra o sull'uscio di casa nella notte tra il 2 agosto e il 3
agosto per non dimenticare le vittime della ferocia razzista. Ma non
solo, perchè all'emozione dobbiamo unire la conoscenza e per questo
invitiamo a visitare il museo virtuale sul Porrajmos in Italia. di Davide Gabrieli
2 commenti:
Credo si sia un po' di confusione a livello di vocabolario. Gli eventi "luttuosi" si "commemorano". I giorni di "liberazione" e di "lotta" si "celebrano".
Vorrei ricordare che la ricorrenza del 2 dicembre si chiama, ad esempio "commemorazione dei defunti"...
Sono due dimensioni diverse ed entrambe significative. Non vedo quale sia il problema.
Il movimento per il riconoscimento del 2 agosto è un movimento internazionale che raccoglie le maggiori organizzazioni rom e sinte a livello europeo. Forse bisognerebbe un po' guardare oltreconfine...
Il movimento internazionale per il riconoscimento del 2 agosto vorrebbe relegare sunti e rom in un ghetto culturale.
E' il solito errore che viene ripetuto costantemente. E poi non è che quello che arriva da oltre confine abbia mai ottenuto grandi risultati ne in Italia ne in Europa.
Si guardi ad esempio tutte le politiche e i progetti di "inclusione sociale" che schiacciano i sinti e rom in una dimensione di assimilazione.
Slegare il Porrajmos dal 27 gennaio è un grave errore che interessa molto agli altri e niente a sinti e rom. pensaci...
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