Il convegno è l'occasione per presentare una versione completamente aggiornata (sia graficamente, che nei materiali presenti) del primo museo virtuale del genocidio di sinti e rom che racconta della persecuzione di queste popolazioni durante il fascismo e il nazismo. Una ricostruzione ampia e dettagliata, con storie e documenti, di come dall’antiziganismo si sia arrivati al genocidio.
Interveranno: Luca Bravi, Ricercatore Università di Firenze; Luca Dotti, Sucar Drom; Dzemila Salkanovic, Associazione 21 Luglio; Dijana Pavlovic, Movimento Kethane; Gennaro Spinelli, Ucri; Graziano Halilovic, Roma Onlus; Yuri Del Bar, Istituto di cultura sinta; Radames Gabrielli, Nevo Drom; Roberto Bertone UNAR; Senada Ramovski studentessa universitaria.
La conservazione della memoria storica è fondamentale per promuovere politiche volte a rafforzare l'inclusione perché sottintende un riconoscimento di piena cittadinanza. Questo è vero soprattutto per quanto riguarda gli eventi che riguardano le popolazioni perseguitate, comprese quelle vittime di genocidio da parte dei regimi nazifascisti.
In Europa, la persecuzione e lo sterminio dei sinti e dei rom attuato da fascisti, nazisti e collaborazionisti del Terzo Reich, ha causato la morte di almeno 500.000 persone; Auschwitz fu l’ultima tappa di questo percorso di eliminazione fisica per motivi razziali.
È proprio partendo dal ricordo delle discriminazioni subite dalla minoranza nel passato, che si può contribuire a lottare contro la discriminazione che li colpisce ancora oggi, a fronte di molti degli stereotipi dannosi utilizzati in quel periodo storico, sopravvissuti nonostante l'avvento dei sistemi democratici.
Per contatti: Andrea Oleandri 339 579 9057
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