martedì 11 settembre 2007

L'Opera Nomadi risponde alle accuse

Le parole di Santino Spinelli, docente di lingua e cultura romanì all'Università di Trieste, prima, e di Nazzareno Guarnieri, rom abruzzese, poi, non lasciano indifferente Renata Paolucci, segretaria nazionale dell'Opera Nomadi e presidente della sezione di Padova, che torna a rispondere a chi chiede ai dirigenti di Opera Nomadi di dimettersi e riconsegnare l'associazione a Rom e Sinti.
"Sono esterrefatta dalle sue affermazioni contro la mia persona e sul lavoro della sezione di Padova. - risponde Paolucci a Guarnieri - Ricordo che qualche tempo fa, rispondendo sul suo blog ad un nostro operatore, lo stesso ha definito Padova “un’oasi felice”, ed è vero perché è una città dove, lavorando in sinergia con l’Amministrazione Comunale, l’Opera Nomadi con Rom e Sinti sta procedendo allo smantellamento dei campi nomadi, garantendo, in alternativa, condizioni abitative decorose a seconda delle loro esigenze”.
Entrando nello specifico delle accuse mosse da Guarnieri, l’assegnazione di 300 mila euro alla sezione di Padova da parte del Comune, la segretaria nazionale specifica. “I 300.000 euro, di cui Guarnieri fa menzione, servono proprio per chiudere uno dei campi nomadi (quello dei sinti) e per edificare e completare il primo stralcio del progetto del Villaggio della Speranza autocostruito e voluto dagli stessi sinti, che otterranno anche un attestato dopo aver frequentato un corso di formazione che permetterà loro di proseguire eventualmente in questo campo lavorativo e il progetto non prevede alcun compenso per l’associazione”.
Le cifre spiega Retata Paolucci sono pubbliche, così come tutto il capitolato del progetto. “Lo invito a discutere sul Villaggio della Speranza o di qualsiasi altra cosa con gli stessi Sinti e Rom di Padova e con la stessa Amministrazione Comunale”, scrive ricordando che Guarnieri fu eletto consigliere del Consiglio Nazionale del 2001, sotto la presidenza di Massimo Converso.
“Purtroppo non si è mai presentato alle riunioni forse per un problema personale con lo stesso presidente, problema che lo porta a scagliarsi con continui attacchi denigratori pubblicati su blog, giornali etc, contro tutta l’Opera Nomadi che non c’entra nulla. Come ho già scritto, auspico che, invece di perdere il nostro tempo in disquisizioni varie, si cominci a lavorare insieme in tutta Italia per diffondere le buone pratiche, per migliorare le condizioni di vita dei Rom e dei Sinti, e soprattutto per combattere il pregiudizio e il razzismo che stanno dilagando”.
Sulla questione interviene anche Roberto Costa, direttore di Romano Lil. “Per quanto riguarda gli insulti, quelli di Guarnieri e Spinelli sono ampiamente documentati da anni. Non si tratta di critica politica anche feroce, ma di insulti da denuncia penale: Massimo Converso, attuale presidente Opera Nomadi è ai massimi vertici dell’associazione dagli anni ’80, quando fu anche ricevuto dal Presidente Pertini. Spinelli da anni gira l’Italia, anche diffidato, a dire che “L’Opera Nomadi di Massimo Converso ha inventato i campi nomadi per farci i soldi e l’Aizo è come l’Aids, più la conosci, più la eviti” (a Rovigo il 4 marzo 2003 per mia testimonianza).
Guarnieri, nel suo “blog” (è stato anche denunciato all’Ordine dei Giornalisti per mancato diritto di rettifica) ha più volte insultato e scritto falsità sull’Opera Nomadi, di cui è stato anche vice-presidente nazionale prima del presidente Converso: “razzista e xenofobo”, “coniglio”, “come i nazisti”. Per non dire delle falsità come quando scrive che Converso ha scritto che i Rom/Sinti sono “bestie” e “criminali”. Per non dire del ladrocinio di articoli e fotografie pubblicati quotidianamente senza citare almeno la fonte".
“I Rom/Sinti, - spiega Costa - dopo 500 anni sono ancora discriminati e hanno bisogno di sostegno e tutela, che proviene da associazioni di volontariato dove essi, i Rom/Sinti, sono poco rappresentativi. Per motivi di differenza culturale, economica, morale, anche indotta. Il volontariato sociale fra i Rom/Sinti quasi non esiste. Nei primi anni ’90, immigrati dal Marocco e Rom non capivano perché “lavoravo” a mie spese per loro. Il volontariato sociale ed i progetti per favorire l’inserimento dei Rom/Sinti, in tutte le città italiane, sono portati avanti, anche con convenzioni economiche, da associazioni come Arci, Capodarco, Opera Nomadi, Comunità di Sant’Egidio, Papa Giovanni, Aizo, Caritas, che si giovano anche di mediatori Rom/Sinti a seconda delle capacità, ma in genere –per ora - i progetti sono studiati e sviluppati da non-Rom”.
"Zingari e gagi sono i due termini dispregiativi con cui le due società definiscono in modo spregiativo l'altra parte, da sé. – prosegue - Anche una buona parte di società rom è impregnata di pre-giudizio verso i gagi. La divisione del mondo in Rom (40 milioni) e "Gagi" (6 miliardi e cinquecento milioni) è una evidente distorsione che alimenta separazioni e ostilità. Il mondo non è diviso in due popolazioni, Rom e non Rom, è composto da un insieme di 7500 etnie differenti che formano una sola "umanità". Una sola moltitudine”.
“Il Rom – prosegue - non è autoreferenziato geneticamente a discernere di Rom (anche delle donne, dei bambini?), come l'Italiano non lo è a dirimere su tutte le questioni degli Italiani. Fra i Trentini ed i Sardi ci sono differenze quasi etniche. Solo la Lega Nord in Italia porta avanti un programma politico basato sulla razza (Padana).
Tutti gli altri partiti d'Italia rappresentano, con forme diverse di elezione, le idee e gli interessi non della razza, ma della coscienza di tanti cittadini appartenenti a differenti Comunità ed Etnie (fra cui gli Immigrati provenienti da tutto il Pianeta). Ci si ritrova e si condivide un partito di idee, non di razza o di specie. Ed in tutti i casi la rappresentanza non è per diritto di nascita è per elezione: avviene per riconoscimento partecipato della Comunità o del Partito (concetto di delega). Se proprio ci deve essere una divisione preferisco quella suggerita da don Milani: "Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati ed oppressi da un lato, privilegiati ed oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri". di Redattore Sociale

1 commento:

Anonimo ha detto...

l'Opera Nomadi Nazionale parla bene ma razzola male... purtroppo molto male.

la situazione a Padova non la conosco in maniera approfondita e quindi non posso intervenire direttamente. so certamente che a Padova vi è una reale partecipazione dei Sinti ai progetti ma penso che sulla questione delle micro aree (che noi abbiamo realizzato da alcuni anni) abbia ragione Nazzareno Guarnieri: si replicano le dinamiche proprie dei "campi nomadi".

io continuio a rimanere a disposizione per un dibattito serio e costruttivo a partire dal documento "nove tesi per l'assemblea nazionale dell'opera nomadi" (http://operanomadimantova.blog.tiscali.it/) che ad oggi non abbiamo potuto presentare nelle cosiddette "sedi appropriate".

e credo che lo stesso Nazzareno Guarnieri sia pronto a discutere se vi fosse una reale volontà degli attuali vertici dell'opera nomadi.

certo non far partecipare alcune sezioni all'assemblea nazionale è stata un azione molto grave e un chiaro segnale di chiusura.

so che Renata Paolucci non era d'accordo su questa linea imposta dal presidente nazionale e quindi gliene rendo merito.

Carlo Berini