«Il Comune di Milano non può ricollocare i rom sgomberati da campi abusivi, perché all'emergenza non si risponde ricollocando l'emergenza». Lo ha detto il vicesindaco De Corato, ospite ai lavori della Commissione consiliare sulla sicurezza. L'ipotesi di trovare per i Rom sgomberati una nuova sistemazione in aree adeguate e controllate era stata inserita in una mozione bipartisan votata a larga maggioranza dal Consiglio comunale il 18 giugno, i primi firmatari erano Aldo Brandirali (Fi) e Carmela Rozza (Ulivo). «Milano non è in grado si sostenere una presenza di rom che, considerando anche quelli non registrati all'anagrafe, supera le diecimila unità - ha detto De Corato -. Siamo d'accordo a un piano di ricollocazione, ma non nella città di Milano. E comunque prima occorre che il prefetto attivi la sua nomina a commissario straordinario per l'emergenza rom, come previsto dal patto di sicurezza firmato il 18 maggio con il vice ministro dell'Interno Marco Minniti».
Contro l'annuncio del vicesindaco si è scagliata Carmela Rozza che ha chiesto il «rispetto dell'indicazione del Consiglio comunale». Il rigore e la tolleranza zero contro l'illegalità sono essenziali - ha spiegato la consigliera dell'opposizione - ma lo è altrettanto garantire, a chi ha fatto della legalità un proprio modello di vita, una prospettiva di integrazione».
Restando in tema di sicurezza, nelle prossime settimane il Comune di Milano ospiterà amministratori di altri Comuni dell'area padana per aprire un confronto. Lo ha annunciato il consigliere comunale della Lega Nord Matteo Salvini, presidente della Comissione consiliare Sicurezza. «Amplieremo i nostri orizzonti con alcuni comuni vicini, a prescindere dalla loro collocazione politica - ha detto Salvini - per vedere come si affrontano nel concreto i temi della sicurezza». Il consigliere leghista ha già preso contatti informali con le amministrazioni di Torino, Bologna, Genova, Firenze e Verona, i cui assessori alla Sicurezza saranno invitati a Palazzo Marino per audizioni congiunte con gli amministratori e i consiglieri.
Nel frattempo l’associazione Sucar Drom sta predisponendo l’azione legale contro il Comune di Milano per discriminazione razziale (patti di legalità e socialità) e per le diverse correlate violazione della legislazione italiana ed europea. L’obiettivo dell’associazione è il ripristino della legalità, violata giornalmente a Milano proprio da chi la continua a “promuovere”. Si procederà con la richiesta di condanna penale del Sindaco, Letizia Moratti, e di tutti suoi collaboratori, a partire da Don Colmegna, che abbiano favorito l’odioso reato di discriminazione razziale.
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