venerdì 28 settembre 2007

Rom e Sinti, un popolo di troppo?

Mercoledì sera, 26 settembre, alcuni di noi hanno partecipato alla trasmissione l’Infedele, condotta da Gad Lerner. Il titolo della trasmissione “zingari: un popolo di troppo”. Dobbiamo confessare abbiamo subito pensato male, dopo aver letto il titolo scelto per la trasmissione, ma Lerner si è di certo riscattato conducendo una trasmissione che pensiamo abbia fatto riflettere molti.
L’incipit della trasmissione prende spunto da una pulsione che intercettata e trasformata in pensiero da filosofi e intellettuali, come Pascal Bruckner, gauchista della prima ora, amico di André Glucksmann e Alain Finkielkraut.
Nel suo ultimo saggio, “la tirannia della penitenza”, descrive l’Europa grigia che odia se stessa. L’europeo medio è “il flagellante del mondo occidentale”, un essere “straordinariamente sensibile”, sempre pronto “a impietosirsi di fronte alle sofferenze del mondo di cui si ritiene responsabile”.
Secondo Lerner c’è un po’ di Benedetto XVI in questo intellettuale che critica il relativismo culturale perché “ci impone di considerare ciò che pure chiamiamo i nostri valori come semplici pregiudizi”.
Durante la trasmissione tra gli altri sono intervenuti: il ministro Rosi Bindi; Piera Capitelli, sindaco di Pavia; Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno; Graziano Cioni, assessore alla sicurezza del Comune di Firenze, Roberto Escobar; Eva Rizzin (osservAzione) ed Etem Dzevat (ACER) membri di “Rom e Sinti Insieme”.
Lerner ha contrapposto a Bruckner il pensiero di Roberto Escobar che ha pubblicato un interessante libro, dal titolo “metamorfosi della paura”. La paura è l'identità stessa dell'uomo, il suo fondo arcaico e buio: la paura che costruisce confini, erige barricate, esplode in violenza contro gli "invasori". Una riflessione sulle radici profonde del razzismo, dell'odio per l'altro, della rinascita dei nazionalismi e dei localismi.
In questa contrapposizione di pensiero si inserisce la questione Rom e Sinta e Lerner si chiede: è un popolo di troppo da cancellare? Dovremmo forse attendere che qualcuno inventi nuovamente uno sterminio di massa con le camere a gas?
La discussione è stata a tratti dura, soprattutto con i Sindaci che hanno rimarcato la propria solitudine di fronte a questioni, ingigantite dalla stampa e strumentalizzate da partiti politici, che li trova impreparati sia nei mezzi che culturalmente.
Sostanziale l’intervento della dottoressa Eva Rizzin che ha ricordato ai presenti la condanna del Comitato europeo per i diritti sociali (CESD), all’Italia nel dicembre 2005, per la violazione del diritto all’abitare delle comunità rom e sinte. Ha denunciato l’esistenza dei “campi nomadi”, paradigma del pregiudizio, apartheid moderni luoghi di segregazione, esclusione ed emarginazione.
Inoltre, in merito alla questione della legalità, ha sottolineato che bisogna smetterla di criminalizzare intere etnie. In uno stato di diritto come lo stato Italiano tutti devono essere richiamati al rispetto delle leggi. Le responsabilità civili e penali sono questioni individuali, il reato commesso dal singolo non può essere ricondotto ad un popolo intero.
Etem Dzevat ha messo all’attenzione il problema vissuto da tantissimi Rom, profughi dalla exYugoslavia, che si trovano oggi di fatto apolidi senza che l’Italia riconosca questo status.
Dobbiamo però rilevare che alle domande di Lerner nessuno dei politici presenti ha risposto ma speriamo che abbiano fatto riflettere i molti che credono oggi possibile cacciare dal proprio “orticello” i Rom e i Sinti e spostare la questione in un altro “orticello”, facendo compiere a questo popolo un “giro dell’oca” senza fine.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

ho visto con attenzione la trasmissione in oggetto e devo dire che sono rimasto molto deluso nel aver potuto ascoltare la voce dei diretti interessa, o forse è meglio dire, dei colpiti da questo problema che l'europa si trascina oramai da "SECOLI".Sarebbe stato più efficace ascoltare le associazioni,i mediatori culturali e gli stessi abitanti dei campi.avrebbe potuto convocare magari qualcuno della vostra associazione?tanto per dire!!!invece vi ho visto solamente quasi come spettatori di qualcosa che accade ad altri.badate bene non è un rimprovero od un'appunto nei vostri confronti, ma verso i mezzi di comunicazione e gli operatori quasi non riconoscessero ancora in voi un'interlocutore ma ...una specie di handicappato (so di aver detto qualcosa di forte) che non riesce a difendersi ad esprimersi ad interagire.
saluti
SATURNO

Anonimo ha detto...

A me sono piaciuti i loro interventi civili e tranquilli, a differenza dell'agitazione del sindaco di Pavia (a metà trsmissione ha acceso i toni e anche Lerner si è fatto prendere da un po' di confusione).
La gentile antropologa è stata sorprendente, anche se non ha avuto molto spazio per parlare (però ha detto le cose importanti, quelle che da tempo vanno dicendo sui blog, sui campi e altre cose).
L'altro signore che ha parlato, di Rom e Sinti Insieme, mi è sembrato un tipo tosto, che nonostante il poco tempo ha mostrato col suo intervento di portare un messaggio sincero, rivolgendosi, sul finire, direttamente alo sindaco di Livorno (mi pare).
Voglio fare i complimenti a tutti tranne che a Rosy Bindi, che doveva informarsi un po' di più. Bravi.
Carlo64

u velto ha detto...

forse è vero che si è fatto "un funerale senza il morto"... Lerner aveva in testa una sua trama e l'ha portata a termine.

però Eva Rizzin, sinta, ha fatto un bel intervento ed Etem Dzevat, rom, ha ricordato a tutti un tema non conosciuto sui profughi della exYugoslavia.

noi siamo soddisfatti perchè il tema sollevato da Escobar è molto importante.

naturalmente lavoriamo perchè Rom e Sinti partecipino ad altre trasmissioni.

Anonimo ha detto...

la butto lì.....sai cosa ci vorrebbe...una giornata dedicata ai Rom/Sinti!una festa...aperta a tutti!! i nomadi aprono le porte del campo a tutti...naturalmente è una provocazione!!però visto che si ha paura di ciò che non si conosce, questo potrebbe essere un modo per proporsi in modo diverso, un'alternativa al nostro pregiudizio nei vostri confronti.
saturno

Anonimo ha detto...

saturno, a roma ultimamente si è organizzato questo sleep out in un campo:
http://www.osservatorionomade.net/suilettidelfiume/

u velto ha detto...

è stata da poco organizzata una festa di questo tipo a Bolzano, "il presente di un popolo antico".

stiamo lavorando per replicare in altre città.

Anonimo ha detto...

Salve, qualcuno può darmi l'indirizzo di Etem Dzevat o contattarlo?
Sul blog del sindaco di Livorno gli hanno fatto una domanda e credo potrebbe rispondere. Grazie. isabella.
vi riporto l'indirizzo del blog
http://blog.comune.livorno.it/index.php?/archives/2007/10.html
e questa la domanda:
mi piacerebbe sapere se e' stato fatto qualcosa per consigliare alla popolazione rom una maggiore cura del territorio che occupano.Non credo che sia una questione di poverta' ammassare tonnellate di sporcizia ovunque, e noto che ogni tanto il comune pulisce, ma sarebbe secondo me un metodo parziale di integrazione senza necessita' di mezzi onerosi rispettare almeno l'ambiente che ti ospita.vorrei una risposta dal capo della comunita rom che ho visto in televisione.perche rom non vuol dire sporcizia, lo hanno fatto vedere in televisione come tengono le loro case in Romania. Il rispetto deve essere reciproco non credete?

u velto ha detto...

ciao Anonimo, per contattare Etem Dzevat puoi scriverci una mail a questo indirizzo: sucardrom@sucardrom.191.it

per il resto la risposta è proprio nella tua domanda: "ospita".

difficile che una persona possa investire delle proprie risorse in un posto dove sa che può essere cacciato da un giorno all'altro.