venerdì 19 ottobre 2007

Albania, i Rom e i materiali ferrosi

L'esempio di un sacerdote e l'iniziativa di un italiano che ha coinvolto nell'attività di recupero di materiale ferroso un migliaio di famiglie Rom come suoi fornitori di rottami. Ora si sono assicurato un discreto reddito che, in circa dieci anni di attività, ha consentito loro di attrezzarsi con mezzi motorizzati leggeri, furgoni e apparecchiature per la pressatura di materiali selezionati.
In Albania, fino all'ultimo evento bellico mondiale,vigeva la pena di morte. Il problema più grosso per le autorità giudiziarie era quello di trovare l'esecutore materiale di tali sentenze, perché, tra la popolazione albanese vigeva l'uso di vendicare la morte di un parente con l'uccisione di colui che l'aveva provocata.
I governanti dell'epoca trovarono la soluzione: l'incarico di boia veniva assegnato ad un Rom che, essendo considerato un sub-umano, non era ritenuto passibile di tale ritorsione. Per questi stessi motivi, gli Ottomani usavano in guerra i soldati Rom per compiti quali la tortura di prigionieri o la rappresaglia su popolazioni civili.
Da allora fino alla caduta del comunismo (periodo in cui la dittatura di Oxa aveva fatto sforzi immani per integrarli: assegnandogli case popolari nelle palazzine abitate da comuni albanesi, imponendo l'obbligo scolastico, ecc.) in pratica non è avvenuto un sol passo ai fini di un minimo di integrazione; la popolazione albanese tratta i Rom con disprezzo.
Nel mio recente anno trascorso in Albania ho avuto la possibilità di osservare questo fenomeno un po' più da vicino e conoscendo anche Gurali, il leader indiscusso dei Rom albanesi che è fortemente impegnato per la piena conquista dei diritti civili del suo popolo.
Mi sono sempre dichiarato laico ed un po' anticlericale, ma nel corso della mia vita professionale dedicata alla cooperazione allo sviluppo ho avuto l'occasione di incontrare Missionari durante lo svolgimento delle loro attività umanitarie.Una particolare attenzione mi è stata suscitata da Don Antonio Sintonico dei Giuseppini del Murialdo che, in questi ultimi anni ha dedicato la maggior parte della sua attività missionaria nei confronti dei bambini Rom della città di Fier, dove c'è una loro presenza consistente. Continua a leggere…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sembra una buona idea quella di dare un finanziamento agevolato per l'acquisto dei mezzi: ape, furgoncini e altro. E anche quella di dare in uso dei terreni o altri luoghi da usare come deposito, anche con la possibilità di avere una abitazione attigua.