lunedì 1 ottobre 2007

Il Governo italiano apre la caccia al Rom rumeno

Sui Rom nascerà un gruppo di lavoro tra ministero per la Solidarietà sociale, Agenzia nazionale rumena per i Rom e Governo rumeno. La prima verifica del lavoro svolto è fissata a fine ottobre con un incontro a Bucarest. Lo ha annunciato il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero che ha ricevuto oggi una delegazione del Governo rumeno, guidata dal Segretario di Stato e presidente dell'Agenzia nazionale rumena per i Rom Gruia Bumbu, in visita in Italia per conoscere le condizioni di vita delle comunità rom.
Ferrero subito dopo Amato, conferma le grida allarmiste di un esodo dalla Romania. Grida iniziate alla fine dell’anno scorso e che hanno trasformato la questione rom e sinta, in una questione di ordine pubblico.
A novembre in molti gridavano all’invasione, a partire dal 1 gennaio 2007. Dopo nove mesi l’invasione non c’è stata ma fa comodo agitarla per cacciare poche migliaia di persone che sono arrivate in Italia essenzialmente nel 1989, 1996 e nel 2002.
Il ministro, si legge in una nota, ha espresso «grande preoccupazione, oltre che per le condizioni di vita delle popolazioni nomadi, per le conseguenze che l'accresciuto afflusso di Rom in Italia sta provocando nel tessuto sociale delle nostre comunità locali».
Per Ferrero, se l'obiettivo è quello dell'integrazione è «assolutamente indispensabile che il loro flusso in Italia venga limitato e che si possa intervenire in maniera efficace nei confronti dei 150mila Rom che già risiedono nel nostro Paese».
Si opererà anche per aumentare la collaborazione con gli enti locali in tema di integrazione e per lo sviluppo economico e sociale delle regioni rumene dove vivono i Rom. «Oggi si è aperto un lavoro concreto - dice Ferrero - per affrontare su un piano bilaterale questo nodo che non può essere risolto affrontandolo soltanto in Italia o in Romania».
Al Governo rumeno viene chiesto di collaborare con quello italiano a un piano di interventi che prende il via da uno sforzo congiunto di stabilizzare e regolare la presenza di queste comunità nel nostro Paese. I 4 milioni di euro stanziati dal ministero per la Solidarietà sociale potranno essere aumentati, dice il ministro, in una situazione stabilizzata.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho sentito dire che nella Polizia romena c'è un alto grado di corruzione.

u velto ha detto...

Non abbiamo notizie in questo senso, speriamo che siano voci false.