Oggi è la Giornata internazionale dei Diritti dei bambini, che celebra il XVII anniversario della Convenzione Internazionale sui diritti dell'Infanzia, il più organico quadro di riferimento per tutte le iniziative a difesa dei diritti dei bambini, approvato nel 1989 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e riconosciuto in 190 paesi nel mondo.
Sempre oggi si celebra la Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. In questa occasione l'UNICEF il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (sezione Italia), principale organizzazione mondiale per la tutela dei diritti e delle condizioni di vita dell'infanzia e dell'adolescenza ha lanciato la campagna "Uniti per i bambini, uniti contro l'Aids", incentrata sui diritti dei "bambini invisibili" ai quali l'Aids nega i più elementari diritti, dalla vita alla salute, dalla famiglia alla scuola.
L'Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a tutt'oggi 193 Stati, un numero addirittura superiore a quello degli Stati membri dell'ONU, sono parte della Convenzione.
In quanto dotata di valenza obbligatoria e vincolante, la Convenzione del 1989, obbliga gli Stati che l'hanno ratificata a uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione e ad attuare tutti i provvedimenti necessari ad assistere i genitori e le istituzioni nell'adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori.
La convenzione rimane largamente inapplicata in Italia per i bambini rom e sinti a cui vengono negate sia le tutele sociali (Legge 328/2000) che le tutele culturali (Legge 482/1999).
Ieri un bambino è morto nel rogo di Bologna, ennesima vittima di una politica securitaria che inevitabilmente ha fallito. Dobbiamo chiederci quale futuro viene offerto ai bambini appartenenti alle minoranze sinte e rom, Cittadini Italiani e non.
Anche in questo momento famiglie intere vivono baraccate ai margini delle maggiori Città italiane, senza che ciò scalfisca minimamente le sicurezze della maggioranza dei nostri politici e di tanti nostri concittadini.
Oggi solo il silenzio e la vicinanza alle famiglie di tante piccole vittime che negli ultimi dieci anni sono perite in questo nostro ricco Paese, può esprimere il disagio che viviamo nei nostri cuori e nelle nostre menti.
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