mercoledì 19 dicembre 2007

Decade il "decreto sicurezza"?

Sembra che il governo abbia deciso: lascerà decadere il decreto legge sulla sicurezza emanato all'indomani dell'uccisione a Roma di Giovanna Reggiani. La scelta di non insistere per la conversione, maturata perché non ci sarebbero i tempi prima della scadenza per un ulteriore passaggio del testo al Senato (unica strada possibile per tagliare la contestata norma sull'omofobia che di fatto cancella la legge Mancino), sembra scontata.
Tuttavia, sarà ufficializzata solo questa mattina dal ministro Chiti durante la conferenza dei capigruppo della Camera. Alla decisione si è giunti dopo una giornata di trattative parallele a una maratona oratoria in Aula alla Camera, dove si é svolta la discussione generale sul decreto già passato al Senato con la fiducia.
Un dibattito in cui sono intervenuti in numero quasi uguale gli esponenti della maggioranza e dell'opposizione: al punto da indurre il centrodestra ad accusare l'Unione di auto-ostruzionismo. Una scelta vista come quasi obbligata, quella della decadenza del decreto, davanti all'annuncio del Quirinale di un "esame serio e rigoroso" del testo, e particolarmente sull'errato riferimento al trattato di Amsterdam in tema di discriminazioni. Ma anche per la divisione tra la sinistra ed i moderati dell'Unione: con i primi che pretendevano ad ogni costo l'approvazione alla Camera del testo uscito del Senato e i secondi che contestavano le norme sul contrasto delle discriminazioni e preoccupati dal rischio-stop del Quirinale.
A questo punto, annuncia il capogruppo del Pd Soro, il governo sostituirà il decreto sicurezza con un altro provvedimento che ne recepisca le norme essenziali. Due sono i percorsi possibili. Palazzo Chigi potrebbe emanare un nuovo decreto che sostanzialmente riproduca le norme sulle espulsioni in una forma che, tuttavia, non sia una mera reiterazione, vietata da una sentenza della Consulta. Oppure, gli effetti delle 400 espulsioni verrebbero sanati da una norma nel dl Milleproroghe; le espulsioni verrebbero poi regolamentate a regime da un disegno di legge. Le norme sull'omofobia, invece, troverebbero spazio nella proposta di legge sullo stalking che sta per essere licenziata dalla commissione Giustizia di Montecitorio.
L'obiettivo che il governo si prefigge è comunque quello di recepire con un nuovo provvedimento le obiezioni del Quirinale, mantenere misure che consentano l'espulsione anche di cittadini comunitari, potendo anche stemperare alcune sue parti visto che i principali risultati che ci si prefiggeva sono stati già raggiunti.

Nessun commento: