martedì 8 gennaio 2008

Reggio Emilia, i Sinti contro il Comune

Minacciano di non mandare i bimbi a scuola e di occupare piazza Prampolini con le loro roulotte i Sinti del campo di via Ancini, a Roncocesi, se il comune non farà marcia indietro. E' di questi giorni l'approvazione di nuove regole per la sosta nei cosiddetti “campi nomadi”: una delibera proposta dall'assessore alle pari opportunità Gina Pedroni ridefinisce condizioni e modalità di pagamento delle tariffe, comprese quelle di energia elettrica e acqua.
“Equità e rigore - dice la Pedroni - sono i criteri che ci hanno guidato in questa decisione”. Abolita la tariffa per la sosta, nei campi di via Ancini e via Da Genova si passerà da un contatore unico a forfait a contatori individuali per ogni famiglia. Il principio è semplice: ciascuno deve pagare in base ai propri consumi. L'avvio è previsto tra una decina di giorni, ma al campo di via Ancini, dove risiedono un'ottantina di persone, non ci stanno. “Eravamo disposti a pagare qualcosa in più, ma sempre a forfait - ci dicono. Così invece vogliono farci morire”.
C'è una signora che ha tre figli, di cui uno costretto a letto da una grave malattia. Ci fa accomodare nella sua baracca, è pulita e confortevole, ci sono tappeti, la televisione e un lampadario. Si scaldano con una stufa elettrica e d'estate utilizzano l'aria condizionata. Fino a oggi pagavano un forfait di 100 euro al mese per la luce, ma ora le cose cambieranno. In questo “campo nomadi” si scaldano tutti con stufe elettriche e fornelli. Chi non stipulerà il contratto con Enìa o chi non pagherà rimarrà al freddo.
Il campo di Roncocesi è stato ristrutturato da poco. Il comune ha speso circa 700.000 euro per servizi igienici, docce, punto di prelievo dell'acqua per usi domestici ma si è “dimenticato” di portare il gas metano per il riscaldamento, si lamentano i Sinti.
Per quello che riguarda la terza “area di sosta”, quella di via Gramsci, in attesa delle microaree, viene confermato l'esonero del pagamento delle tariffe per la sosta, tenendo conto delle situazioni di degrado e difficoltà di molte famiglie.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

i soldi li avete...lavorate tutti!!!
municipio V

u velto ha detto...

ciao Municipio V, prova per due mesi a scaldare la tua casa esclusivamente con delle stufette elettriche.
poi fai un raffronto tra la bolletta della luce con quella del gas.
attendiamo i risultati...

Anonimo ha detto...

non fare il furbetto!!! esistono le bombole del gas!!! io le uso...puoi usarle pure tu!!! potreste anche mettervi daccordo e prendere un bel bombolone di GPL.....
attendo i vostri di risultati!!!
è un consiglio l'alternativa è un'inverno con le stufette!!!
municipio V

u velto ha detto...

ciao Municipio V, nella maggioranza dei regolamenti imposti nei cosiddetti "campi nomadi" puoi possedere nello stesso momento una sola bombola e quindi o la usi per cucinare o per scaldare. di bomboloni non se ne parla proprio. la pena per chi contravviene è la cacciata...
al contrario chi è riuscito ad uscire dal "campo nomadi", comprandosi un piccolo terreno, utilizza il bombolone.

Anonimo ha detto...

ecco!!!allora sono pienamente in accordo con te!! possibile che non vi danno l'autorizzazione ad installare il GPL da 20000 lt?!? dico un azzardo...ma prendila con le molle....è sicuro installare il bombolone dentro il campo? normalmente si se nessuno lo maneggia...ma nel campo? forse lo vietano per la vostra incolumità?
municipio V

u velto ha detto...

ciao Anonimo, è nel concetto di "campo" che casca l'asino... e delle "leggi" che vengono imposte per "rieducare" (termine utilizzato dall'ex prefetto di roma, Serra) i Sinti e i Rom. Tra l'altro quando si costruisce un "campo" mai viene chiesta la consulenza ai diretti interessati e lo stesso succede per i cosiddetti "regolamenti".
il "campo" è un luogo di segregazione e ghettizzazione, dove si cerca di annullare le culture sinte e rom, di marginalizzarle, di separarle. Ma la maggioranza dei politici parla di "integrazione".
la nostra proposta è quella di uscire da queste logiche, che tra l'altro hanno un costo elevato per lo stato, e costruire percorsi di autonomia abitativa.

u velto ha detto...

... anche con il bombolone!

Anonimo ha detto...

Ma rimandare tutta sta gente fuori dai coglioni e fuori dall'Italia? Sarebbe di certo meglio un bel risparmio nelle tasche dei comuni, che potranno fornire anche migliori e maggiori servizi per gli italiani!!

u velto ha detto...

Ripetiamo per l'Anonimo che non vuole leggere e capire: i Sinti sono in Italia dal 1400.