giovedì 3 aprile 2008

Milano, scoppia la polemica dopo lo sgombero...

Donne, neonati, bambini e vecchi sgomberati da via Bovisasca vagano come anime perse lungo i binari della ferrovia e sotto i ponti della circonvallazione, tra viale Monteceneri e via MacMahon. E mentre i Rom, disperati e ammutoliti, cercano un riparo e implorano i vigili di poter mettere a terra almeno i materassi per i figli, la politica si infiamma sull’ultimo sgombero.
Dopo le parole di condanna arrivate dalla Curia milanese per la «violazione dei diritti umani dei rom», contro il Comune si schierano Regione e Provincia, oltre che - da Roma - i ministri Amato e Pollastrini, l´Unicef e la Conferenza episcopale.
«La legge va fatta rispettare ma con umanità», commenta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Il presidente della Provincia Filippo Penati si dice «sconcertato» per le modalità dello sgombero e attacca il Comune «che continua a fare gli stessi errori: sgombera senza prevedere una sistemazione per donne, bambini e per quelli che possono restare. E i rom fanno un campo lì vicino».
Tace la Diocesi, affidando a don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana, il compito di lanciare un ulteriore appello per l’assistenza ai senza tetto. Il sindaco Letizia Moratti non commenta. Ma annuncia di aver chiesto una riunione straordinaria del tavolo per la sicurezza in prefettura.
«Non possiamo continuare a risolvere il problema "esportandolo" in altre aree. Piuttosto bisogna affrontarlo con lo stesso metodo con cui Milano ha vinto l´Expo: costruire una grande coalizione che cerchi delle soluzioni al problema dell’abitabilità». Aldo Bonomi, sociologo delle metropoli e direttore dell´Aaster (Associazione agenti per lo sviluppo del territorio), ha una proposta concreta per risolvere l’emergenza rom: «È arrivato il momento che le fondazioni bancarie, gli immobiliaristi e la nuova borghesia collaborino con le istituzioni tutte e il terzo settore per dare una risposta concreta al problema della casa. Per gli studenti universitari fuori sede, che sono 40mila, per i lavoratori pendolari e per gli immigrati, tra cui gli zingari. Comprese abitazioni emergenziali da poter utilizzare in casi come quello dello sgombero alla Bovisasca». Partecipa al dibattito promosso da la Repubblica…

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