Non è la criminalizzazione dei migranti la chiave per affrontare, né risolvere il problema sicurezza. Lo affermano le portavoce del Forum del Terzo settore Maria Guidotti e Vilma Mazzocco.
Di certo, aggiungono, “combattere la clandestinità come fenomeno è una necessità se vogliamo fare una seria politica dell'immigrazione nel nostro Paese”. La lotta all'illegalità è imprescindibile e fondamentale, a tutela dei cittadini italiani come anche degli stessi immigrati. “Ma dalle informazioni sinora disponibili e in attesa di approfondire l'analisi – aggiungono Guidotti e Mazzocco – possiamo già rilevare che alcuni dei provvedimenti annunciati rischiano di criminalizzare i migranti ed i Rom e attribuiscono una rilevanza penale a comportamenti che sino ad oggi sono stati considerati nell'ambito del disagio sociale”.
Provvedimenti drastici ed isolati sono incapaci di guardare alla realtà ed alla complessità delle situazioni: “Non è l'emigrato che sceglie di essere irregolare – ricordano le portavoce del Forum – è la legge che lo obbliga, infatti l'unico modo per entrare in Italia è la chiamata diretta e non esiste un datore di lavoro che assuma senza conoscere il lavoratore, inoltre non esiste alcuna lista dei lavoratori stranieri disponibili”.
L'invito al Governo da parte del Forum del Terzo settore è quello di un'apertura al dialogo con le parti sociali, al fine di elaborare una politica attenta e mirata, che non preveda semplicemente sgomberi ed azioni punitive. “Ciò che può realmente garantire sicurezza sul territorio – concludono le portavoce – è l'applicazione del diritto e la certezza della pena, accompagnate dall'espulsione dei cittadini stranieri irregolari che commettono reati. Il che non inficerebbe la tutela dei diritti sociali e di cittadinanza di tutti i cittadini stranieri che vivono e lavorano onestamente in Italia”.
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