Il ministero dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato che da settembre partirà un piano di scolarizzazione per i rom e ha sottolineato la necessità dei fare i censimenti nei campi nomadi, come passo preliminare alle politiche di integrazione, difendendo le impronte digitali: «Non sono uno strumento di discriminazione ma di tutela nei confronti di bambini».
«È necessario, come affermato dal presidente Berlusconi, accelerare sulla strada dell’integrazione anche passando attraverso le rilevazioni di tutti i bambini presenti nei campi nomadi», ha sottolineato in una nota, aggiungendo: «Se vogliamo veramente raggiungere una piena integrazione è indispensabile conoscere quanti potenziali studenti non sono mandati a scuola dai genitori». Ciò premesso il ministro annuncia che da settembre partirà «un piano di scolarizzazione» che prevede innanzitutto l’insegnamento della lingua italiana per i bambini, con ore supplementari e un piano nazionale di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici con presenze di bambini rom. I docenti - spiega il ministero - saranno formati come dei veri e propri mediatori culturali in grado di comprendere gli aspetti cultuali, linguistici, valoriali della cultura rom. Inoltre nel piano sono previsti anche «protocolli d’intesa con associazioni che si occupano di rom per uno scambio di informazioni per migliorare gli interventi di sostegno alla scolarizzazione».
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