L’ordinanza, come ribadito dal Ministro Maroni, è già in vigore dal 30 maggio e impone al Prefetto Lombardi, Commissario per l’emergenza “nomadi”, di provvedere immediatamente alle seguenti azioni:
- “monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi ed individuazione degli insediamenti abusivi” (articolo 1, comma 2, punto “b”);
- “identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari presenti nei luoghi di cui al punto b), attraverso rilievi segnaletici” (articolo 1, comma 2, punto “c).
Tale provvedimento è inutile e discriminatorio. Inutile, perché il Prefetto Lombardi potrebbe acquisire i dati precisi sulle presenze nei cosiddetti “campi nomadi”, direttamente dagli Uffici anagrafici comunali. Discriminatorio perché porterà a fotosegnalare dei bambini in tenera età e non solo per la sola “colpa” di vivere in un “campo nomadi”.
Il Ministro Maroni, alla Camera dei Deputati, ha affermato che il “censimento” sarà effettuato in tutti i “campi nomadi” senza alcuna distinzione, coinvolgendo quindi anche Cittadini italiani. Il rilievo delle impronte digitali di Cittadini italiani incensurati e di minori è anticostituzionale e discriminante.
Ad oggi le impronte digitali possono essere rilevate ad un Cittadino italiano quando è arrestato o accusato di un reato. Inoltre, un Cittadino italiano che richieda la carta d’identità elettronica (solo pochi Comuni lombardi offrono questo servizio) è obbligato al rilievo dell’impronta dell’indice sinistro. Questa misura è prevista anche per i minori con più di quindici anni. E’ da rilevare che non è obbligatorio avere la Carta d’Identità, come documento d’identificazione può valere ad esempio la patente di guida che non prevede il rilievo delle impronte digitali. E comunque molti Comuni oggi non rilasciano la carta d’identità elettronica perché non sono dotati della strumentazione adeguata.
Secondo la normativa in vigore oggi in Italia un Cittadino italiano potrebbe quindi non subire il rilievo delle impronte digitali e se volesse espatriare potrebbe utilizzare il Passaporto. Oggi per il rilascio di questo documento d’identità non vengono rilevate le impronte digitali.
In ultimo, è chiaro a tutti che questo “censimento” è rivolto solo ed esclusivamente a Sinti e a Rom perché nei “campi nomadi” risiedono solo questi Cittadini. Ma in Italia un’appartenente ad una minoranza etnica può essere riconosciuto dallo Stato italiano per la sua appartenenza etnica solo volontariamente, cioè deve essere lo stesso Cittadino che autonomamente e volontariamente dichiara la propria appartenenza per poter godere dei diritti sanciti dalla legge 482/1999.
In ultimo, non ci sarebbe nessun controllo su come questi dati sarebbero utilizzati, tant’è che lo stesso Garante per la privacy ha rilevato che tali modalità potrebbero coinvolgere delicati problemi di discriminazione, che possono toccare anche la dignità delle persone e specialmente dei minori.
Per queste ragioni i Sinti italiani, insieme alle associazioni Sucar Drom e Nevo Drom, manifesteranno in piazza San Babila per chiedere l’immediata revoca dell’Ordinanza n. 3677. I Sinti italiani invitano tutti i cittadini, i politici, gli intellettuali, i religiosi e la società civile a partecipare per riaffermare i valori sanciti dalla Costituzione italiana.
Per informazioni Ministro di Culto Davide Casadio (MEZ), telefono 334 2511887, e-mail casadio1970@libero.it, sucardrom@sucardrom.191.it, nevodrom@nevodrom.it
3 commenti:
Visto che in Italia si fa un gran parlare di italiani razzisti, vorrei capire come mai in Romania i rom sono discriminati al punto da essere odiati dai romeni?. In quel paese vivono nelle periferie degradate che son peggio dei campi nomadi che hanno in Italia. Per andare avanti abitualmente delinquono e per questo attirano le giuste antipatie dei cittadini della romania, da cui scappano perché le leggi sono molto restrittive. E poi, siamo sicuri che questa etnia voglia davvero integrarsi o non sia disponibile a contaminare la sua tradizione con l'opulente modello occidentale. Credo di no. Almeno non ho visto numeri che confermano questa tendenza. In Italia vivono da anni gli zingari che non si sono mai integrati.
Gianni
da Sara
In Romania i Rom sono stati schiavi dal trecento fino alla seconda metà dell'ottocento. Per dare una giustificazione etica allo schiavismo (volto all'utilizzo delle abilità artigianali dei Rom), parimenti a quanto accaduto negli stati uniti con i neri, i rumeni hanno definito i rom come razza infriore, antisociale e criminale.
Non è un caso se nel periodo post comunista i villaggi rom sono spesso stati distrutti e gli abitanti sono stati espropriati dei loro beni e spesso perseguitati.
Riguardo al secondo punto, nei campi di più antico insediamento vi è una lenta integrazione. Integrazione spesso difficoltosa per i pregiudizi della gente e delle istituzioni italiane che spessono sviliscono i bambini nelle scuole relegandoli in situazioni di ulteriore disagio aggravando le loro difficolta piuttosto che diminuirle.
Infine intgegrazione non vuole dire assimilazione. Integrazione è dare la possibilità ad un gruppo di persone con una cultura differente di condurre una vita dignitosa e di inseristi nella nostra società pur mantenedo le prprie caratteristiche identitarie. Analogamente con quanto avviene con le altre minoranze presenti (e riconosciute) nel nostro paese come ad esempio i ladini.
Non vorrei fare una polemica sterile, ma fatico a capire il senso di una manifestazione SOLO di sinti e per sinti... mi lascia perplessa la scelta di alcuni gruppi sinti di rimarcare il loro non essere rom, a volte "insinuando" che loro sono onesti e i rom no...
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