martedì 19 agosto 2008

Lourdes, Sinti e Kalè in pellegrinaggio

Da domani, i dintorni di Lourdes si riempiranno di roulotte e almeno 40 mila Kalè e Sinti pregheranno davanti alla grotta della Vergine. L’occasione è il pellegrinaggio, presentato stamani presso i Santuari di Lourdes, che si concluderà il prossimo 25 agosto. Il pellegrinaggio si iscrive in una delle dodici “missioni” giubilari di Lourdes, quella della “Chiesa in missione presso gli esclusi”. Ne parliamo con Riccardo Colia, responsabile per l’animazione della Cité Saint Pierre, raggiunto telefonicamente nella città mariana da Amedeo Lomonaco:
«Ci saranno carovane di "gitani" per il pellegrinaggio. Queste persone cercheranno di incontrare di nuovo Maria, come lo fanno già di sovente. Noi speriamo, come Cité Saint Pierre, come Caritas Internazionale, di far cambiare un po’ lo sguardo che le persone “normali” hanno verso i "gitani".
Ci sono dei cliché, a volte dei pregiudizi, ma i "nomadi" sono pieni di ricchezze enormi dal punto di vista della fede. Incontrarli, soprattutto per le persone che vengono da fuori, significa veramente fare uno sforzo perché la Chiesa sia partecipe, soprattutto, verso queste persone: persone che sono un po’ ai margini delle nostre società. Gente che noi vediamo vivere, sotto-vivere, con difficoltà enormi, e che anche noi come Chiesa a volte facciamo difficoltà ad accettare. Noi invitiamo tutti ad incontrare queste persone, perché a volte scopriamo anche delle cose di noi stessi che non riuscivamo a far venir fuori. Sicuramente avremo la possibilità, in questi cinque giorni, di incontrare i nostri fratelli "gitani"».
Quali insegnamenti, orientamenti, possiamo ricavare dalla fede dei nostri fratelli Kalè e Sinti?
«Sicuramente, i "gitani" hanno una semplicità nelle loro parole. Non fanno molti giri di parole nel dire “Voglio bene a Maria”: lo cantano. E hanno una fede, per esempio, molto più spiccata per i loro defunti. E’ un’altra modalità della fede, della preghiera, del modo di pregare, del modo di approcciarsi alla Chiesa».
Il pellegrinaggio, che incomincerà domani, precede - tra l’altro - il viaggio del Papa in Francia dal 12 al 15 settembre, in occasione del 150.mo anniversario delle apparizioni di Lourdes. Qual è il legame del popolo "nomade" con il Santo Padre?
«E’ un legame abbastanza forte: il Papa viene riconosciuto come Pastore. E’ visto come la figura emblematica di unione della Chiesa. Il Santo Padre è riconosciuto come autorità».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche se mi tengo lontano il più possibile dalla religione... riporto da Roma_Francais: Il Soccorso Cattolico, la Caritas, la Cappella nazionale della Gens du voyage ed i loro partner organizzano a Lourdes, dal 20 al 25 agosto, un incontro che è nel contempo il pellegrinaggio annuale di 7.000 Viaggianti, ed una manifestazione festiva a cui partecipano più di 300 persone, volontari e dipendenti del Soccorso Cattolico accompagnati da Rom e Viaggianti. Nel programma: concerti di differenti gruppi musicali manouches, rom di Slovacchia e gitani, esposizioni di pitture e sculture manouches e gitane, un vernissage organizzato dal sindaco con gli eletti, visualizzazioni in città, una dedica di libri di autori zingani, seminari di scambio di pratiche sull'accompagnamento scolastico, l'azione istituzionale locale a proposito dei terreni, i Rom e la cittadinanza europea, l'espressione dei Rom ed il loro percorso. Obiettivo: cambiare sguardo sulla Gens du voyage ed i Rom
d'Europa


Ciao, Fabrizio