Alla fine abbiamo ottenuto tutti i permessi governativi per poter celebrare a Madrid, il prossimo GIOVEDI' 7 AGOSTO una manifestazione che terminerà davanti alla sede dell'Ambasciata d'Italia, in calle Lagasca.
Manifesteremo per denunciare pubblicamente la gravità degli attentati sofferti dai gitani europei residenti in Italia e per chiedere la solidarietà dei cittadini davanti alla violenza cieca dei razzisti.
A partire da adesso dobbiamo moltiplicarci. Noi, i gitani, dobbiamo avere la coscienza degli obblighi che abbiamo di partecipare, con sacrificio personale ed economici ad essere precisi, in una rivendicazione come questa.
E' una grande opportunità perché i gitani di Spagna dimostrino di essere disposti a dare qualcosa di noi stessi in difesa degli interessi di tutti. Per questo dico che dobbiamo mobilitarci perché le associazioni gitane, fondamentalmente, organizzino la trasferta a Madrid.
Sarebbe molto importante che la Spagna vedesse, e che l'Europa intera contemplasse, i gitani spagnoli disposti a mettere la faccia, con coraggio, in difesa dei Diritti Umani, in difesa della libertà di circolazione, in difesa della democrazia e contro qualsiasi forma di razzismo o xenofobia.
Il giorno 7 agosto si devono vedere a Madrid molte bandiere gitane e molte bandiere europee e, naturalmente, anche bandiere spagnole e dell'autonomia, anche se, ripeto, l'ideale sarebbe che predominassero le bandiere gitane e quelle europee.
A partire da qui occorre sollecitare l'accordo e l'adesione di quante più istituzioni possibili. Perciò, la nostra manifestazione non è contro nessuno (evidentemente sì contro i razzisti, sì contro i nazisti, sì contro i genocidi), ma a favore della libertà, della democrazia e per l'uguaglianza delle opportunità per tutti. Per questa ragione converrà che tutti si sentano a loro agio in questa manifestazione. Tanto la gente del PSOE come quella del PP, così come quella del resto delle formazioni politiche. I Sindacati devono essere al nostro lato. Questo giorno devono accompagnarci le associazioni del Terzo Settore di Azione Sociale. E perché questo avvenga, siamo noi che dobbiamo mobilitarci.
Lo ripetiamo ancora una volta. Facciamo questa manifestazione perché molti gitani lo hanno chiesto. Per questa ragione rinunciamo a qualsiasi protagonismo non necessario o di clan. Nonostante, dato che dev'esserci un'organizzazione convocante, crediamo che debba essere il CONSEJO ESTATAL DEL PUEBLO GITANO, massimo organo di rappresentazione dei gitani spagnoli, a mostrarsi. Gli altri, in un onorevole secondo piano, devono lavorare con il massimo sforzo ed efficace perché tutto venga il meglio possibile.
Aperti a ricevere qualsiasi suggerimento, contributo o rettifica a quanto qui manifestato, vi invio un forte abbraccio. Juan De Dios Ramírez-Heredia, Presidente dell'Unìon Romanì
Per stabilire contatti, per formulare suggerimenti o coordinare azioni, chiediamo di mettersi in contatto con le seguenti persone: Antonio Vazquez Saavedra, VicePresidente del Consejo Estatal del Pueblo gitano, e-mail: info@fagex.org; Manuel Garcia Rondon, Secretario General de la Unión Romani, e.mail: u-romani@pangea.org; Antonio Torres Fernandez, Vicepresidente de Unión Romaní, e.mail: u-romani@pangea.org; Isidro Rodriguez, Director de la Fundación Secretariado Gitano, e.mail: fsg@gitanos.org; Francisco Santiago Maya, Coordinador, e.mail: u-romani@pangea.org.
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