martedì 5 agosto 2008

Roma, il Casilino 900 è "controllato"

La guerra ai rom continua. Al Casilino 900 dopo l’agitazione del comitato di quartiere e l’udienza concessagli da Sindaco e Prefetto, pronto è stato l’intervento delle autorità. Ma non per migliorare l’infimo livello di vita dei 650 individui costretti a vivere in una baraccopoli la cui miseria ha sorpreso lo stesso sindaco. Al contrario: il campo è stato di fatto isolato dal quartiere. Blocchi di pesanti segmenti di guard rail in cemento ostruiscono l’entrata ai veicoli, una nutrita pattuglia di vigili urbani controlla severamente i documenti di chiunque voglia accedere al campo.
«E’ questa la nuova versione dell’integrazione di una minoranza che aspira a documenti che le permettano di lavorare, avere una casa e un livello di vita dignitoso?», si chiede Nazzareno Guarnieri, della Federazione Rom e Sinti Insieme. Il campo già privato di acqua ed energia elettrica è abitato non solo da molti bambini ma anche da anziani, alcuni dei quali impossibilitati a camminare a causa di malattie varie. Donne con neonati in braccio sono costrette a lunghi tragitti a piedi nella polvere per comprare il necessario. Domenica 3 agosto le 50 famiglie del campo cui è riconosciuta la possibilità di vendere modesti articoli al mercatino di via Collatina sono state costrette a rinunciarvi non potendo caricare i furgoni della merce accumulata nella settimana.
«Il problema dei rom/sinti e dei campi nomadi –continua Guarnieri– come lo si vuole risolvere? Riconoscendo i diritti umani elementari agli esclusi o facendo della terra bruciata attorno a loro in modo da umiliarli sempre più finchè esasperati tolgano il disturbo della loro presenza che offende l’estetica dei benpensanti? Ma così non si consegue una vittoria della città sul degrado ma una avvilente sconfitta della civiltà, quella civiltà il cui criterio di giudizio prioritario si esprime nel trattamento riservato ai più deboli, ai più fragili, ai più poveri».

6 commenti:

Anonimo ha detto...

La cosa che più mi fa star male è che tutti si preoccupano dei diritti degli zingari e nessuno pensa a quelli dei poveri disgraziati che abitano nei pressi loro e che sono costretti a vivere nella paura, nello sporco, tra i topi che si generano in quel campo, qua siamo noi italiani i veri discriminati.

Anonimo ha detto...

perchè non fai cambio di casa con una famiglia. tu nella baracca e una famiglia rom nella tua casa, visto che vivi così male...

Anonimo ha detto...

Perchè invece non lo fai tu che lo proponi?

Anonimo ha detto...

Abito in via delle Mimose, proprio di fronte al campo zingari del Casilino 900. Lì un tempo c'era un centro telefonico internazionale, al civico 119, che ora è diventato principalmente uno spaccio di birra.
La mia vita ora, ma non solo certo la mia, è un inferno perchè gli zingari e non solo loro, dal primo pomeriggio vanno a prendersi le birre e si mettono a schiamazzare e a gozzovillare fino a tarda notte.
La mia via ora è un porcile, c'è sporcizia, tappi di bottiglie, cocci di vetro di bottiglie frantumate, escrementi e pozze maleodoranti di orina dietro ai cassonetti, tutto in pieno stile campo nomadi.
E' mai possibile che io e chi come me paga le tasse e rispetta le leggi non abbia diritto alla decenza e al decoro? Non ho diritto a starmene a casa mia in pace, non ho diritto di avere un po' di silenzio, non posso farmi una passeggiata, non posso rincasare tardi, non posso dormire senza pensare che i ladri rientrino a casa mia, insomma io non sono nessuno, non ho diritti, tutto deve girare intorno agli zingari ora sono solo loro che hanno delle aspettative che devono essere tutelate, quello che io devo fare è mettermi a pecora e subire scippi, furti, degrado, fastidi, ecc. ecc.
I buonisti hanno paura di farsi chiamare "razzisti" ebbene io sono razzista, sono razzista contro chi beve e lascia le bottiglie rotte per strada, sono razzista contro chi scippa, contro chi disturba la quiete pubblica, sono razzista contro chi schiamazza fino a tarda notte disturbando il sonno di chi come me si alza la mattina alle 6.00, sono razzista contro chi ruba e rivende l'oro, sono razzista contro chi non rispetta le leggi, e non m'importa se chi lo fa è italiano, è uno zingaro, è cinese, è francese o è un marziano, io sono razzista contro chi ha questi atteggiamenti, di qualunque razza, colore o religione sia.
Detto questo mi sono sfogata, lo so che queste parole cadranno nel nulla, ma almeno quando sarò a casa mia dopo una giornata di onesto lavoro e non potrò rilassarmi o riposarmi a causa degli ubriaconi, almeno saprò che mi sono sfogata.

Anonimo ha detto...

enrico, che fico che in italia ci siano persone come te. E' bello sapere che se c'è qualcuno che vive in una situazione di degrado e subisce danni alla propria salute giorno per giorno, per colpa di persona che per loro natura scelgono di viveree hai margini della legalità gli si dica <<..perchè non fai cambio di casa con una famiglia. tu nella baracca e una famiglia rom nella tua casa, visto che vivi così male...
>>..... mamma mia, ma perchè non prendi la palla al balzo è te ne vai tu da questa città??? di mondezza ne abbiamo già abbastanza che dici?

Anonimo ha detto...

non ero io a lamentarmi... abito in via dei Platani e non mi sembra che il "campo nomadi" sia il vero problema. il bar c'è sempre stato e di Rom ne vedo pochi.
i problemi sono altri: il quartiere non è servito dai mezzi pubblici, l'illuminazione fa schifo, la manutenzione delle strade è inesistente e i rottamai dovrebbero essere spostati. i servizi in generale sono inesistenti, tutto il resto sono chiacchiere...
e quindi trovo inutile prendersela con chi sta veramente peggio e vive in baracca come viveva la mia famiglia negli Anni Cinquanta.