sabato 13 settembre 2008

Scusate ci eravamo sbagliati... oppure no?

“La valutazione della Commissione europea, di integrale apprezzamento per le misure adottate dal Governo italiano sui campi nomadi, non ha bisogno di commenti: è chiara ed esplicita. Mancano ancora, invece, le scuse pubbliche di tutti quegli italiani che, all'opposizione dentro e fuori il Parlamento, non hanno esitato a buttare fango sull'Italia pur di contrastare l'azione dell'Esecutivo”. Il Sottosegretario Mantovano ha chiesto le nostre scuse e di tutti quelli che negli ultimi mesi hanno trovato le politiche e l’atteggiamento del governo italiano contro rom e sinti razzista e discriminatorio.
La lista di coloro le cui scuse sono attese è piuttosto lunga e include anche una buona parte dei 785 deputati del parlamento europeo, amnesty international, vari corrispondenti della stampa internazionale, intellettuali e attivisti da mezza Europa che hanno scritto petizioni e raccolto firme, il papa e vari cardinali, il commissario europeo Vladimir Spidla, numerose associazioni italiane e qualche milione di elettori. Cosa bisogna fare allora? Chiedere un appuntamento con il Sottosegretario e porgergli le nostre scuse personalmente o possiamo più comodamente inviargli una cartolina?
Ma esattamente cosa ha detto il commissario europeo Barrot - esponente del partito di Sarkozy che ha sostituito recentemente il ministro Frattini come commissario europeo alla giustizia, libertà e sicurezza? Secondo Mantovano, Barrot avrebbe espresso un ‘totale apprezzamento delle misure adottate dall’Esecutivo sui campi nomadi’. Certo non stiamo a dubitare delle parole di un sottosegretario - abbiamo imparato la lezione. Ma per rispetto al Commissario Barrot, riportiamo anche la sua dichiarazione: ‘questo rapporto [si riferisce a quello inviato il 1 agosto dal governo] indica che nè le ordinanze, nè le linee direttive, nè le modalità di esecuzione autorizzano alla raccolta di dati circa l’origine etnica e la religione delle persone censite’ e che ‘da quanto afferma il rapporto’, le azioni del governo italiano ‘sono compatibili con il diritto comunitario’. Eppure a me sembra di ricordare che la scheda utlizzata a Napoli per la raccolta dei dati contenesse sia l’etnia che la religione del ‘censito’, oltre all’impronta digitale. Ma forse mi ricordo male. di Nando Sigona, continua a leggere…

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