giovedì 13 novembre 2008

Orbassano e Rivalta (TO), lite delle amministrazioni su cinque bambini rom

È di nuovo scontro tra le amministrazioni di Orbassano e Rivalta. Dopo la questione della viabilità intorno al nuovo centro commerciale della frazione rivaltese di Pasta, ora a far discutere sono cinque bambini rom residenti ad Orbassano, ma iscritti alla scuola elementare di Tetti Francesi, frazione del vicino comune.
«Il sindaco Neirotti ci ha chiesto senza mezzi termini di inserire questi bambini in strutture della nostra città, benché abbiano già iniziato l’anno scolastico nell’istituto rivaltese - spiega l’assessore orbassanese Walter Alesso -. La motivazione ufficiale è che la scuola in questione è al limite e non è più in grado di seguire come si deve tutti i ragazzi presenti che hanno bisogno di insegnanti di sostegno».
Una scuola che, precisa l’assessore, «funziona molto bene», anche se quello che colpisce sono i tempi della richiesta: «arrivata qualche giorno dopo un volantino circolato per Rivalta, a firma del centrodestra in cui si parlava di una donna rom impiegata come insegnante».
Secondo Orbassano, Rivalta avrebbe fatto una sorta di “dispetto”: «Diciamo che è singolare la tempistica - chiude l’assessore -. Ma sottolineo che noi siamo tranquillamente a disposizione per accoglierli. Anche se in Italia chiunque può iscriversi nella scuola che vuole, sempre che l’istituto possa accoglierli, senza preclusioni di nessun tipo».
La risposta rivaltese, però, è piccatissima: «A Tetti e Gerbole ci sono già 60 bambini rom e sinti inseriti, tra cui anche diversi orbassanesi che continuano a frequentare regolarmente - dice la prima cittadina Amalia Neirotti -. Semplicemente, ci piacerebbe che lo stesso sforzo venga fatto anche a Orbassano, anche perché il livello che è stato raggiunto non ci permette un incremento di numero di bambini da inserire e degli insegnanti di sostegno. Abbiamo chiesto semplicemente a Orbassano di fare la sua parte. Avremmo voluto non esservi costretti, ma al di sopra di una certa percentuale non avremmo potuto garantire una buona accoglienza a quei bambini».

Dunque, Rivalta intende dare una scrollata a Orbassano, giudicata molto indietro rispetto alle politiche di inserimento scolastico dei bimbi rom. «Hanno tutti gli strumenti perché capiti quanto accade a Rivalta, eppure lì il numero di bambini rom iscritti è molto basso - conclude Neirotti -. Io mi sono molto arrabbiata perché i colleghi orbassanesi hanno perso tempo nel prendere atto delle legittime esigenze di queste comunità. Non abbiamo messo il numero chiuso come forse vogliono fare sembrare, ma chiediamo a Orbassano di non fare finta che l’esigenza non esista. Se fossero stati più pronti, la decisione di prendere in carico questi bambini poteva essere presa un mese fa e senza problemi». di Massimiliano Rambaldi e Davide Petrizzelli

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