''Anche l'esercito di liberazione del Kosovo è stato responsabile di gravi abusi dei diritti umani'': è la conclusione di una inchiesta della Bbc di cui riferisce il sito dell'emittente, nel quale vengono rivelate atrocità commesse dall'Uck durante e soprattutto dopo la conclusione del conflitto con la Serbia e l'intervento delle forze della Nato in Kosovo.
La Bbc scrive che secondo le sue fonti sono circa 2.000 di 'dispersi' tra serbi kosovari, albanesi e rom. Il primo ministro del Kosovo ed ex direttore politico dell'Uck, Hashim Thaci (in foto al centro), ha respinto le accuse affermando di essere consapevole del fatto che alcune persone hanno ''abusato delle uniformi dell'Uck'' dopo la guerra. In alcuni casi le uccisioni dei detenuti erano legate al traffico di organi. La Bbc sostiene di avere investigato sulle voci relative ad un presunto insabbiamento da parte del Tribunale Internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia.
La Bbc riporta le parole di un anonimo ex detenuto nella prigione dell'Uck a Kukes: ''Malmenavano la gente nei corridoi. Facevamo irruzione nelle celle a gruppi di 5 o 6 ed usavano coltelli, pistole o fucili automatici''. Secondo l'Associazione dei familiari dei dispersi in Serbia sono stati circa 400 i serbi kosovari rapiti e scomparsi dopo la fine della guerra.
Molti di questi sarebbero stati portati, nel luglio 1999 ovvero sei settimane dopo la fine della guerra e quando le forze Nato erano già nel paese, nel campo di Prizren da uomini con le uniformi dell'Uck. Altri 150 sono spariti durante i combattimenti. Sono circa 1.500, invece, gli albanesi del Kosovo di cui non si hanno notizie dopo le ben documentate atrocità commesse dalle forze di sicurezza serbe contro la popolazione di etnia albanese. di ANSA
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